TORRITA DI SIENA. A Torrita di Siena, il giorno 27/11/2008, si è celebrato un consiglio comunale che, a parte le comunicazioni del Sindaco e la voce “mozioni e interrogazioni”, trattava di un solo punto all’ordine del giorno: l’assestamento di bilancio.
Mercoledì prossimo, a meno di una settimana di distanza, ci sarà un altro consiglio comunale, alla faccia del risparmio e della crisi economica.
A rendere questo consiglio un po’ più partecipato e forse anche più interessante, ci sono state una serie di interrogazioni e mozioni.
Una in particolare la voglio sottoporre al vostro giudizio, sia per gli “inganni” perpetrati nei confronti dei cittadini, che per lo sperpero di denaro pubblico. Qui di seguito vi spiego: l’argomento, l’ “inganno”, lo sperpero.
L’argomento: il parcheggio dei camper in via di Ciliano e sistemazione dei cassonetti al margine di questa opera e rasenti la striscia che delimita la sede stradale.
L’ “inganno”: la parte dell’opera pubblica dove sono situati i cassonetti è già completa, con tanto di muro a retta in cemento armato con i raccoglitori già posizionati ed il progetto che supporta queste mie affermazioni, ma in consiglio comunale, siccome erano presenti gli abitanti della zona interessata ed erano molto amareggiati per come è stato eseguito il lavoro, il Sindaco, con un’alzata d’ingegno, ha detto che il lavoro non era terminato perché dietro quei raccoglitori è previsto un marciapiede.
A parte che anche con il marciapiede il sito è sempre pericoloso perché si trova in mezzo a due curve e poi il caso ha voluto che dopo il nostro interessamento sull’argomento e quando il sito dei cassonetti era già stato completato, gli amministratori si sono attivati per apportare una variante in corso d’opera per cercare di mettere una pezza e la conferma di questa mia affermazione è data dal fatto che la variante a tutt’ oggi non sia ancora completa.
Lo sperpero: se il muro a retta fosse stato fatto un metro più indietro, non ci sarebbe stata la necessità di rimettere mano al lavoro e i costi sarebbero rimasti invariati; alla luce invece della giusta ribellione degli abitanti della zona, vista la pericolosità per l’utilizzo dei cassonetti, gli amministratori sono stati costretti a metterci una pezza, con un risultato per l’ente di maggiori spese e allungamento dei tempi per il termine dei lavori.
Pertanto inviterei il Sindaco e i progettisti, ognuno per la sua percentuale di competenza, a pagare con i soldi propri questo peccatuccio di superficialità, perché è l’ora di farla finita di far pagare sempre “Pantalone”.
Giovanni Di Stasio
Capogruppo P.d.L. Torrita di Siena