Rimozione dell'auto ed altre vicissitudini per una sosta "necessaria"
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SIENA. Buongiorno, la mia non è la prima e non sarà l’ultima disavventura di un utente del Policlinico le Scotte: obbligato a portare il proprio figlio a delle laboriose medicazioni post-ricovero, e constatata la sua limitata possibilità di deambulazione a causa, appunto, delle fasciature alle gambe che gli impediscono di camminare normalmente, sono stato costretto a lasciare l’auto leggermente fuori dalle righe bianche per un periodo non superiore a 15-20 minuti dopo aver girovagato inutilmente alla ricerca di un posteggio “normale”.
Naturalmente al ritorno all’auto i solerti incaricati della nota ditta di rimozione avevano provveduto a rimuoverla anche se non ostruiva assolutamente il passaggio a nessuno. Sono stato obbligato a fare camminare mio figlio fino all’uscita, ho pagato un taxi che lo portasse a casa e che accompagnasse me a ritirare l’auto nella quale c’erano anche dei medicinali indispensabili per le cure di mio figlio. Al momento del pagamento la mia carta di credito, facente parte di uno dei circuiti più diffusi al mondo, non è stata accettata dall’antidiluviano lettore di carte di credito della ditta di rimozione delle auto ed ho dovuto pagare in contanti.
Chiedo: non è proprio possibile agire diversamente per evitare sovraccarichi di problemi a chi già deve dolorosamente recarsi all’Ospedale? Chi ha la responsabilità della cosa non vede e non sente le continue lamentele dell’utenza? Lo si vuole capire una volta per tutte che chi si reca alle Scotte non lo fa per divertimento? Un’auto fuori mezzo metro dalle righe che danno reca per soli 20 minuti di sosta? Certe situazioni andrebbero gestite con ben altro acume e intelligenza rispetto ad un’ottusa applicazione della regola.
Lettera firmata
Naturalmente al ritorno all’auto i solerti incaricati della nota ditta di rimozione avevano provveduto a rimuoverla anche se non ostruiva assolutamente il passaggio a nessuno. Sono stato obbligato a fare camminare mio figlio fino all’uscita, ho pagato un taxi che lo portasse a casa e che accompagnasse me a ritirare l’auto nella quale c’erano anche dei medicinali indispensabili per le cure di mio figlio. Al momento del pagamento la mia carta di credito, facente parte di uno dei circuiti più diffusi al mondo, non è stata accettata dall’antidiluviano lettore di carte di credito della ditta di rimozione delle auto ed ho dovuto pagare in contanti.
Chiedo: non è proprio possibile agire diversamente per evitare sovraccarichi di problemi a chi già deve dolorosamente recarsi all’Ospedale? Chi ha la responsabilità della cosa non vede e non sente le continue lamentele dell’utenza? Lo si vuole capire una volta per tutte che chi si reca alle Scotte non lo fa per divertimento? Un’auto fuori mezzo metro dalle righe che danno reca per soli 20 minuti di sosta? Certe situazioni andrebbero gestite con ben altro acume e intelligenza rispetto ad un’ottusa applicazione della regola.
Lettera firmata