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SIENA. Più che affidare o meno a un musulmano la realizzazione del Drappellone del Palio della Madonna di Provenzano ci si deve interrogare su cosa è diventato il Palio ai nostri giorni.
La cosa grave è che il Sindaco di Siena decida la nomina degli artisti senza tener conto delle origini del Palio e che stia tradendo la peculiarità e la specificità come festa religiosa violando la tradizione e la cultura senese.
Nel fatto specifico ci scordiamo che fu forse Santa Caterina a porre la Pietà nel tabernacolo del rione di Provenzano Salvani e che nel tentativo di sfregiare la statuetta un archibugiere spagnolo morì a causa dell’esplosione miracolosa del proprio archibugio.
La madonnina si salvò e divenne subito un simbolo di culto da parte di tutta la città per il miracolo fatto dalla Vergine protettrice di Siena contro gli occupanti, era il 2 luglio 1552.
Da quel momento i senesi festeggiano in questo giorno la Madonna di Provenzano e proprio il Palio del 2 luglio è collegato a questa festa religiosa.
Per custodire la statuetta e per ospitare i numerosi fedeli in venerazione a chiedere le grazie, venne costruita la Basilica di Provenzano, appunto, che fu consacrata nel 1611. E proprio perché il popolo tutto sapesse che la corsa era in onore della Madonna di Provenzano, si dipinse un drappo di seta con l’immagine della Vergine.
Questo alto valore di tradizione culturale e religiosa deve essere trasmesso e mantenuto da parte delle autorità costituite e non altro.
Le affermazioni del Sindaco quando parla di “un cencio d’amore” sono vuote. Non mettiamo in discussione il valore artistico dell’opera, la cultura mozarabica è un esempio magnifico dell’incontro tra le culture cristiana e islamica, ma la Madonna di Provenzano è l’immagine incarnata della Vergine Maria che è Madre di Dio e come tale deve essere rappresentata e questo è il Simbolo che sta all’apice del Drappellone.
Non si tratta di aver paura del diverso o dell’altro, sono affermazioni che lasciamo al Sindaco, si tratta di ridare nobiltà al valore religioso e culturale della festa e rispettare la Tradizione della città.
Vorremmo che in prima istanza il Palio fosse quello della Madonna di Provenzano, poi possiamo legarci qualsiasi altro desiderio di pace, dialogo e amore.
Siena non è stupida ed è stanca della demagogia della sinistra e di chi comanda. Il dialogo, il confronto sono si le basi della democrazia e del vivere civile della pace ma queste basi reggono se partono da una volontà che rispetti la reciprocità religiosa, culturale e civile.
Prendiamo l’opportunità che ci offre il bel Drapellone dipinto per la Festa della Madonna di Provenzano, opera di un musulmano e con la forza della Vergine patrona di Siena emancipiamo la condizione delle donne musulmane sia in campo religioso che sociale e poi andiamo a cantare il Te Deum, o in Provenzano il 2 di luglio o in Duomo il 16 d’agosto, per il ringraziamento della vittoria.
Pietro Staderini
Coordinatore Comunale PdL Siena