Lettera aperta di un montepaschino ai colleghi
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Finalmente è venuto alla luce il Verbale ufficiale dell’Assemblea Sindacale di Massa del 23 luglio scorso, che ho il piacere di inviarti in allegato (I punti sono riportati anche in https://www.ilcittadinoonline.it/news/151489/Mps__il_tempo_di_una_firma___.html). Che dire? Grazie a te per lo scoop che ha permesso il lieto evento; aggiungo solo che, probabilmente per la gran fretta dovuta al poco tempo a disposizione, i nostri sindacalisti, nel redigerlo, hanno perso per strada l’aggettivo “irrevocabile” riferito all’impegno del Sindacato e l’inciso “a difesa dei diritti acquisiti dei lavoratori”, presenti entrambi nella mozione approvata, che ti allego.
Ma ora – e mi rivolgo a tutti i colleghi del Monte – vorrei fissare l’attenzione sui primi tre punti della mozione, approvati a “stragrande maggioranza”; essi certamente configurano un’operazione di verità sul “disastro Monte”, ma non hanno alcun intento polemico verso chicchessia e intendono offrire un contributo pratico all’attuale dibattito su come reperire le risorse economiche necessarie per far ripartire la Banca.
Perché deve essere chiaro a tutti che se il Sindacato non offrirà un piano alternativo attendibile rispetto a quello proposto dall’Azienda (lacrime e sangue!), sarà inevitabile, per quest’ultima, cacciare le mani nelle tasche di noi dipendenti.
Il primo punto indica i responsabili dello sciagurato affaire Antonveneta (che il nostro attuale Presidente. magnanimemente, ha derubricato in mero “errore”), ai quali va presentato il conto per l’enorme danno procurato alla Banca e alla Fondazione (spulciare dentro le pieghe dei bilanci del Monte degli ultimi anni, please…!).
Non Le sembra un po’ curioso – Presidente Profumo -, che a pagare siano chiamati coloro che hanno subito i danni mentre quelli che li hanno causati ricevono, in punizione, un tenero buffetto e, magari, la riconferma in un prestigioso incarico?
Non sarebbe ora di districare quel “groviglio perverso” Partito/Massoneria/Monte, da sempre dominante a Siena, che ha contribuito a creare l’attuale tragica situazione?
Che fine ha fatto, Dottor Profumo, la discontituità da Lei rivendicata al momento del suo insediamento?
Il secondo punto intende rivolgersi all?azione della Magistratura (nemo legibus solutus), che finalmente potrà azionare tutti i mezzi di cui dispone per recuperare le ingenti somme, stratosfericamente fuori mercato, pagate per l’acquisto di Antonveneta, che pare non siano state incassate per niente da Botin.
Il terzo punto prevede una specifica tutela a favore di tutti i dipendenti, in quanto danneggiati, nei loro diritti, dal caso Antonveneta.
La mozione, insomma, chiede con forza che, in primis, siano i responsabili a rispondere economicamente delle conseguenze lesive procurate.
Ma per essere sicuri che i nostri Sindacati di vertice facciano proprio quell'”impegno irrevocabile” cui tende la mozione, è indispensabile che l’“approvazione” espressa dalla maggioranza dei Colleghi di Massa e Carrara, si trasformi in consenso da parte dei tanti dipendenti del Monte e di tutto il Gruppo, ai quali sta a cuore la sopravvivenza della Banca e la salvaguardia dei propri diritti.
Per questo mi permetto di rivolgermi a tutti Voi perché, insieme, facciamo giungere al Sindacato di Siena ed ai vertici della Banca, la nostra possente voce: è giunto il momento di farla udire, ora, con coraggio, davanti a tutti, senza nascondersi dietro l’anonimato.
Ecco perché Vi chiedo di inviare le Vostre mail di approvazione dei punti nn. 1, 2 e 3 della mozione, corredate dei Vostri Nomi, Cognomi e Numeri di Matricola, a info@ilcittadinoonline.it, in modo che la mozione dei dipendenti di Massa e Carrara diventi la mozione dei dipendenti di tutto il Monte.
I Sindacati non potranno non prenderne atto, l’Azienda, pure…!
A tutti un sentito ringraziamento e un cordiale saluto.
Marco Sbarra