NOI Siena da anni dialoga con quella metà di città che a queste elezioni non è andata a votare
SIENA. E’ appena iniziata la corsa per il ballottaggio che indicherà il nuovo sindaco di Siena e la compagine politica che sostiene Bruno Valentini inizia a mostrare i primi mal di pancia. Divergenze programmatiche? Diverso approccio strategico su come risolvere i problemi della città? Niente affatto.
E’ la solità guerra di potere tra le due anime del PD che vede contrapporsi gli interessi familistici di una minoranza di iscritti con gli organi di partito eletti. Lo stesso refrain che ha portato un anno fa al commisariamento del comune. Stavolta la battaglia è combattuta da sponde opposte visto che almeno non avviene sotto il simbolo elettorale del PD ma investe comunque la compagine di centrosinistra.
NOI Siena aveva avvistato Bruno Valentini di non cadere in questa trappola. Gli avevamo detto che la città aveva bisogno di qualcuno che andasse oltre le pratiche consolidate di raccolta del consenso, oltre la logica di potere che per decenni ha ingessato questa città reprimendo merito e talento per favorire i privilegi di pochi.
Gli avevamo detto che era il tempo di parlare direttamente alla città, di cercare il consenso tra la gente proponendo idee e soluzioni, proponendo posizioni chiare su banca, università, ospedale, lavoro e sviluppo. Siena Cambia poteva essere questo e non lo è stato. Per questo abbiamo rifiutato di partecipare alla lista con due nostri candidati. NOI Siena da anni dialoga con quella metà di città che a queste elezioni non è andata a votare. Quella parte di città che oggi andrebbe sicuramente ascoltata di più.
Ormai il danno è fatto. Il nuovo consiglio comunale presenta già schierati gli alfieri del vecchio regime pronti a darsi nuovamente battaglia. Quale sarà questa volta il prezzo della pace? Chi lo pagherà?
Di certo noi cittadini comuni abbiamo ancora la possibilità di liberare i candidati sindaco da questo giogo andando a votare in massa al ballottaggio.
Senesi andate a votare! Nonostante i candidati abbiano mille pecche, scegliete! Chi vincerà avrà con se il potere di una investitura realmente popolare. Chi perderà potrà comunque condurre l’opposizione certo di essere un portavoce legittimato.
Non lasciamo che qualche gruppo di potere con poche centinaia di voti ben indirizzati su preferenze ad hoc tenga in scacco la città. Liberiamo i candidati a sindaco da questo scempio e obblighiamoli a rendere conto responsabilmente del loro operato a tutti i senesi.
Non abbiamo altra possibilità per dare un futuro alla nostra città.