"La celebrazione ci veda tutti convinti sostenitori della pace"
FIRENZE. Rileggendo i rituali annunci degli anni passati, nulla potrebbe essere scritto di diverso, ma il corso della Storia ci impone di riflettere sul senso stesso della parola “Memoria”, almeno nel senso inteso da chi ebbe l’idea di istituzionalizzarla il 27 gennaio.
Appare lecito domandarsi che senso ha oggi ricordare, avere memoria degli orrori del passato, se non siamo in grado di riconoscere gli orrori del presente e fare di tutto perché la nostra azione politica e di cittadini non sia unicamente rivolta a trovare la pace.
Non possiamo più ipocritamente pensare solo al nostro paese, dove la democrazia raggiunta con il sacrificio di tanti uomini giusti, ancora regge.
Non possiamo chiudere gli occhi di fronte ai civili uccisi mentre erano in coda per la farina, agli uomini con la bandiera bianca abbattuti come animali, a migliaia di bambini uccisi, feriti, affamati.
L’orrore che ci vede testimoni è adesso, nelle immagini delle distruzioni e delle carneficine che stanno facendo il giro del mondo; l’orrore non è solo nei libri di storia.
Oggi più che mai celebrare la giornata della Memoria, in ricordo di quei milioni di innocenti che furono sterminati nei lager nazisti, deve assumere un significato profondo, attivo, che non finisca dopo il minuto di raccoglimento ufficiale, ma che ci veda tutti convinti sostenitori della pace.
Silvia Noferi, consigliera della Regione Toscana Movimento 5 Stelle