Una signora chiede l'intervento della Soprintenza per fermare lo scempio della città
SIENA. Da Anna Meoni riceviamo e pubblichiamo.
“All’attenzione del signor Soprintendente ai beni archeologici,belle arti e paesaggio di Siena,
Sono una donna di 88 anni,testimone quindi delle radicali trasformazioni subite dalla nostra società, trasformazioni che spesso hanno determinato in me sconcerto e disorientamento, ma che fino ad ora non mi avevano mai tolto la percezione del privilegio di vivere immersa nella bellezza di una città unica. Oggi assistiamo allo spettacolo del centro di Siena assediato dalla brutta copia dei mercatini natalizi di tradizione nordica: baracche e baracchine che esibiscono merce di pessima qualità che con il Natale non ha niente a che fare; ma tant’è, ormai sono mesi e mesi che il trionfo della merce è diventato la cifra stilistica della città e mi sono quasi rassegnata a perdere quella percezione del bello che aiutava me e i miei concittadini a vivere meglio una vita spesso faticosa.
Ma la tristezza diventa indignazione di fronte al Palazzo pubblico non solo malamente illuminato, ma trasformato in maxischermo per una pubblicità commerciale; allora,senza entrare nel merito del cattivo gusto di chi ci amministra, mi chiedo se non sia diritto-dovere di codesta istituzione porre fine a questo scempio. Ringraziando invio cordiali saluti”.