Nella lettera di un senese la delusione per il mancato appuntamento

Gent. Direttore,
apprendo dal suo giornale che l’auspicabile incontro-dibattito tra i cinque candidati sindaco non si farà.
La vicenda, per come è stata ricostruita, ha del grottesco agli occhi di un semplice cittadino. Ceccuzzi invita al confronto e sceglie l’arbitro. Corradi accetta il confronto, ma chiede, in accordo con Nannini, Vigni e Pinassi che a scegliere l’arbitro non sia il solo Ceccuzzi, ma tutti i candidati assieme. Ceccuzzi rifiuta e il confronto non si fa.
La domanda – direbbe qualcuno- sorge spontanea: quando mai si è visto che una delle parti in campo si sceglie chi arbitrerà l’incontro? Non è nella natura di qualsiasi confronto decidere a chi affidare il ruolo di moderatore-arbitro in maniera condivisa, senza che venga imposto da una delle parti?
E ancora, più semplicemente: perché tanta paura per la democrazia?
Perché i cittadini devono essere chiamati ad esprimersi con il voto, senza che venga loro permesso di confrontare “in diretta”, senza filtri propagandistici e stampa compiacente, i vari candidati sindaco in campo?
Perché in occasioni come queste si cerca (e lo si trova sempre) il cavillo che fa saltare il tavolo?
E soprattutto, domanda più importante, a chi giova di più che il confronto non si faccia e si lasci dunque la gente indecisa, inconsapevole, magari indottrinandola con i diktat di partito, paventando spauracchi veri o più spesso presunti, millantando promesse che si è sperimentato non essere mai mantenute, contando però in una macchina della propaganda che fa sembrare tutto bello e meravilgioso?
La risposta appare scontata. L’assenza del confronto giova a chi sa che si troverebbe in difficoltà, qualora qualcuno chiedesse di rendere conto delle scelte fallimentari finora fatte per questa città, rischiando di mettere seriamente in crisi la “cappa” che ora tutto silenzia…..
La ricetta è sempre la solita: il popolo deve votare ma non deve pensare.
E se inaspettatamente invece incominciasse a farlo?
Un cittadino senese qualunque