Gentile Redazione,
dalle cronache giornalistiche apprendiamo che i nodi del dissesto finanziario della nostra Università stanno venendo al pettine della Magistratura, con rimpalli di responsabilità tra i responsabili dei conti taroccati e i loro presunti ispiratori che si sono tradotti in pesanti ipotesi di reato.
Questo mentre il nuovo direttore amministrativo, con un apprezzabile sforzo di trasparenza (finalmente!) comincia a illustrare i conti veri e a delineare un realistico percorso di risanamento che a nostro parere dovrà necessariamente vedere come protagonista anche la Regione Toscana, oggi snobbata dalle tre Università toscane (tutte e tre con i conti disastrati) in nome della loro sacrosanta autonomia, ma con la quale sarà indispensabile trovare un accordo, sia pure nel rispetto dei ruoli, per giungere ad un duraturo equilibrio finanziario..
In questo contesto giunge la notizia che l'Università vuole rinunciare alla inaugurazione dell'Anno Accademico perché, parola del Rettore, non è possibile presentarsi davanti al mondo accademico senza dati di bilancio certi, disponibili solo a fine marzo. La decisione di Focardi è stata approvata anche dal Sen. Quagliarello che propone di tenere una più austera conferenza di ateneo.
Per quanto possa valere, in questa occasione ci permettiamo di non essere assolutamente d'accordo con i due autorevoli professori, per i quali rimane immutata la nostra grande stima e deferenza.
Oggi più che mai è opportuno che la Università si presenti alla città e alle Istituzioni per sentirle vicine e testimoniare direttamente la sua volontà di cambiamento e rinnovamento. La inaugurazione dell'Anno Accademico, sia pure ad aprile, non necessariamente deve essere una ostentazione di sfarzo, ma può e deve essere colta come una occasione irripetibile per dare voce a tutte le componenti universitarie, ai rappresentanti del governo, della regione e del comune, ai rappresentanti di Fondazione e Banca perché sia esplicito una volta per tutte il forte legame della nostra Università col suo territorio e la volontà delle istituzioni di contribuire alla svolta da tutti invocata. Speriamo quindi in un ripensamento e in una bella occasione di confronto e ritrovata unità di intenti.
Distinti saluti
dalle cronache giornalistiche apprendiamo che i nodi del dissesto finanziario della nostra Università stanno venendo al pettine della Magistratura, con rimpalli di responsabilità tra i responsabili dei conti taroccati e i loro presunti ispiratori che si sono tradotti in pesanti ipotesi di reato.
Questo mentre il nuovo direttore amministrativo, con un apprezzabile sforzo di trasparenza (finalmente!) comincia a illustrare i conti veri e a delineare un realistico percorso di risanamento che a nostro parere dovrà necessariamente vedere come protagonista anche la Regione Toscana, oggi snobbata dalle tre Università toscane (tutte e tre con i conti disastrati) in nome della loro sacrosanta autonomia, ma con la quale sarà indispensabile trovare un accordo, sia pure nel rispetto dei ruoli, per giungere ad un duraturo equilibrio finanziario..
In questo contesto giunge la notizia che l'Università vuole rinunciare alla inaugurazione dell'Anno Accademico perché, parola del Rettore, non è possibile presentarsi davanti al mondo accademico senza dati di bilancio certi, disponibili solo a fine marzo. La decisione di Focardi è stata approvata anche dal Sen. Quagliarello che propone di tenere una più austera conferenza di ateneo.
Per quanto possa valere, in questa occasione ci permettiamo di non essere assolutamente d'accordo con i due autorevoli professori, per i quali rimane immutata la nostra grande stima e deferenza.
Oggi più che mai è opportuno che la Università si presenti alla città e alle Istituzioni per sentirle vicine e testimoniare direttamente la sua volontà di cambiamento e rinnovamento. La inaugurazione dell'Anno Accademico, sia pure ad aprile, non necessariamente deve essere una ostentazione di sfarzo, ma può e deve essere colta come una occasione irripetibile per dare voce a tutte le componenti universitarie, ai rappresentanti del governo, della regione e del comune, ai rappresentanti di Fondazione e Banca perché sia esplicito una volta per tutte il forte legame della nostra Università col suo territorio e la volontà delle istituzioni di contribuire alla svolta da tutti invocata. Speriamo quindi in un ripensamento e in una bella occasione di confronto e ritrovata unità di intenti.
Distinti saluti
Magda Balsamo
Enrico Tucci
Associazione Terra di Mezzo – Siena