Che inchioda alle loro responsabilità gli pseudo-sindacati ufficiali
SIENA. Nel Monte dei Paschi c’è un solo sindacato che parla e agisce da sindacato ed è il Cub Sallca, il quale non condividendo la politica accomodante delle altre organizzazioni filoaziendali, è costretto ad agire quasi come un’organizzazione carbonara.
Voi scrivete che “Chi sbaglia, stando in alto, non paga mai”.
E’ un fatto scandaloso, ma vero come non mai.
Nel management del Monte ci sono ancora personaggi della vecchia guardia che occupano poltrone ai massimi livelli. Addirittura c’è un manager, corresponsabile dell’affaire Antonveneta, che si è visto gratificato di un ulteriore avanzamento di carriera.
Gli pseudo sindacati del Monte non solo non battono ciglio, ma hanno pure il coraggio di applaudire pubblicamente chi ha condotto a termine un Piano di Ristrutturazione pieno di incognite.
Per quanto riguarda la possibilità di un innalzamento dell’età pensionabile, io ho paura che possa rivelarsi qualcosa di più concreto di una mera ipotesi.
Come sappiamo, lo Stato è divenuto l’azionista di maggioranza del Monte ed è quello che ha messo un sacco di quattrini nel Fondo di Solidarietà (a proposito, a fronte dell’esodo biblico previsto dei dipendenti bancari, chi continuerà ad alimentare il fondo, oltre naturalmente ai dipendenti stessi?).
Le sue casse, lo sappiamo, sono forse messe peggio di quelle del Monte (di una volta?) e non ci sarebbe di che stupirsi se ad un certo punto l’età pensionabile venisse innalzata.
In quel caso? Niente paura. Grazie all’interessamento degli pseudo sindacati benemeriti ecco pronto un bel prestito a tassi “ragionevoli” e poi, se del caso, si farebbe in un attimo ad allestire una sontuosa tavolata con la banca, durante la quale, tra una portata e l’altra e tra una briscola e un tresette, si lavorerebbe con il massimo impegno a” ricercare possibili soluzioni condivisibili”.
Solo aria fritta sulla pelle dei dipendenti!
Avete sollevato il problema esternalizzati Fruendo, che è una vergogna nella vergogna.
Gli pseudo sindacati del Monte firmatari di quel famigerato accordo hanno dapprima favorito l’uscita di mille dipendenti dalla banca grazie ad una specie di indemnity rilasciata al Monte con la quale si garantiva il “falso” della sussistenza precostituita del ramo d’azienda.
Ora che i colleghi hanno trionfato davanti ai giudici – pure in appello – gli pseudo sindacalisti montepaschini continuano ad abbandonarli al loro destino. Chissà perché qui in Italia i dipendenti Fruendo sono gli unici “clandestini” a non trovare accoglienza.
Il Monte non ne vuol sapere di reintegrarli – a lui non importa anche se ne ha l’obbligo giuridico, vista l’esecutività delle sentenze, – ma gli pseudo difensori dei lavoratori non fanno una piega.
Nell’accordo sul Piano di Ristrutturazione del problema non se ne fa parola, tantomeno mi pare di aver sentito tuonare trombe sindacali preannuncianti la discesa nel campo di battaglia. Niente, gli esternalizzati non esistono, sono solo carne da macello.
Cari amici del Cub Sallca, così va il mondo.
Ci sono pseudo-sindacati, pieni di soldi e con bilanci segreti che nessuno controlla, che stanno lì a scambiare dolci affettuosità con la controparte nel mentre tradiscono i lavoratori e poi ci siete Voi, che in qualche modo riuscite a fare sentire la vostra voce a tutela dei dipendenti, pur senza avere la possibilità di incidere concretamente nei rapporti con il Monte.
Io ammiro la vostra coerenza che insieme alla vostra indipendenza vi permette di camminare a testa alta senza arrossire.
Grazie!
Marco Sbarra