SIENA. Gli effetti della crisi e delle politiche che questi governi stanno portando avanti vanificano le conquiste di benessere che hanno garantito diritti quali istruzione, casa, trasporti, pensioni, sanità. Il diritto alla salute, alle cure, all’assistenza sanitaria pubblica, è un diritto sancito dalla nostra Costituzione con l’art. 32 ma messo sempre più in pericolo dalle politiche di lacrime e sangue che i governi degli ultimi vent’anni stanno portando avanti.
In Italia i tagli effettuati al Sistema Sanitario Nazionale (SSN) ammontano a 24 miliardi di € dal 2010 al 2014, la conferma del blocco delle assunzioni con la legge di stabilità del 2014, la riduzione di spesa sull’acquisto di beni e servizi (pulizie, sterilizzazioni, mense, e servizi esternalizzati) , le gare di appalto al massimo ribasso si ripercuotono sui lavoratori dei servizi esternalizzati con tagli di posti di lavoro, di orario, e cassa integrazione e sugli utenti con tagli ai servizi e prestazioni assistenziali sempre più inefficienti.
La Regione Toscana ha iniziato dal 1997 un programma di “deospedalizzazione” che si è tradotto in pratica in una riduzione dei posti-letto negli ospedali pubblici, in particolare nei quattro nuovi ospedali di Prato, Pistoia, Lucca e Massa Carrara, abbassando a 2,5 lo standard previsto dalla legge nazionale “Balduzzi” di 3,7 posti letto per mille abitanti, senza prevedere adeguati presidi territoriali e ospedalieri per riabilitazione e post-acuto, scaricando di fatto il peso dell’assistenza socio-sanitaria sulle famiglie o costringendole a ricorrere a strutture private. Sta inoltre chiudendo o riducendo i servizi dei piccoli ospedali nelle sedi più disagiate (Lunigiana, Mugello, montagna pistoiese).
Questa situazione mette il malato nella condizione di essere un esubero per la società togliendogli dignità.
In questi ultimi anni sono nati numerosi comitati ed associazioni in difesa del diritto alla salute, anche Siena intende fare la sua parte in questa battaglia, per difendere un diritto sancito dalla Costituzione.
Sta nascendo il Comitato di Salute Pubblica_Siena un organismo che intende raccogliere utenti e lavoratori della sanità per dire no ai tagli che compromettono fortemente l’accesso alle cure da parte dei cittadini ma anche per ragionare insieme sull’alternativa ossia su come sia possibile e fattibile gestire la sanità mantenendo i servizi, le prestazioni, garantendo dignità all’assistito e al lavoratore che sempre più è messo nelle condizioni di non poter rispettare la deontologia, e quindi l’impegno etico e morale che la sua professione, giustamente, gli impone.
Il nostro sistema sanitario sta diventando terreno di guadagno dei privati, pensiamo al sistema del Project Financing tramite cui le regioni appaltano a ditte private la costruzione degli Ospedali garantendo loro enormi profitti nella gestione dei servizi (bar, parcheggi, pulizie) o ancora all’aumento dei ticket che, sempre più esosi e accompagnati a liste di attesa spesso insostenibili, spingonono gli utenti a rivolgersi al privato mettendo di fatto la sanità pubblica in concorrenze con quella privata.
Rispetto alla questione ticket abbiamo accolto la campagna lanciata dal CTDS (Comitato Toscano in difesa della sanità) e da altri comitati locali, sull’illegittimità del ticket, strumento che non fa altro che spremere ancora di più le risorse economiche degli utenti; infatti la sanità la paghiamo e finanziamo già attraverso il prelievo fiscale! Oltretutto è sempre più “costume” delle ASL l’obbligo di far pagare prima il ticket e solo dopo concedere la prestazione, questo è un fatto increscioso che sottolinea sempre di più la tendenza a mettere davanti l’aspetto economico rispetto al diritto universale alle cure.
Utenti medici ed infermieri devono dire no alla commercializzazione del diritto alla salute, devono dire no ai respingimenti di cittadini che, come è accaduto a Massa, vengono mandati a casa perchè non hanno i soldi per pagare la visita!
La nostra battaglia è per una salute intesa come benessere psico-fisico dell’individuo, tale benessere dipende da una serie di fattori che concorrono ad esso: la garanzia di un lavoro, di una casa, un ambiente sano, un’alimentazione corretta e completa, diritti compromessi da una produzione di beni e servizi subordinata all’andamento degli affari dei grandi capitalisti e al gioco d’azzardo del mercato finanziario. Tutto quello che non produce profitti viene “tagliato”, chiuso, smantellato, distrutto.
E’ questo che non consente una vita dignitosa, fonte della miseria, della disoccupazione, della disgregazione sociale.
Fra i tanti problemi che la crisi pone e la classe dominante aggrava, la sanità, almeno in Toscana, è uno di quelli da cui si può partire subito per sperimentare forme nuove di mobilitazione in cui la lotta e le iniziative per rivendicare i diritti negati si combinino con quelle per costruire qui e ora l’alternativa.
Iniziative di non pagamento del ticket (o altre forme di disobbedienza), scioperi, picchetti, autogestioni, autoriduzioni, pressioni sulle autorità locali, tutto quello che va verso la mobilitazione e il protagonismo dei lavoratori e degli utenti UNITI può e deve andare di pari passo con la costruzione delle fondamenta della prospettiva.
Invitiamo la cittadinanza a prendere contatto con noi e a partecipare alle iniziative che metteremo in campo in questi mesi.
CSP_Comitato di Salute Pubblica Siena