MURLO. Delibera n. 12 Variante al Piano Strutturale ed al Regolamento Urbanistico.
La scelta compiuta dalla maggioranza di accelerare in tempi stretti ed a ridosso della scadenza del mandato amministrativo, questo gruppo consiliare non la sposa, non condividendola; non tanto e non solo per il contenuto ma per la forma relativamente ai tempi ed al percorso prescelto.
La logica che sembra trasparire è quella tipica della politica dei due tempi e di scambio: da un lato si porta in adozione la variante lasciando aperto l’iter procedurale in modo e maniera che questo massimizzi i “frutti” dell’atteso esito delle elezioni amministrative e dall’altro, si ipoteca il futuro gestionale e programmatorio della nuova amministrazione che l’esito del voto del 6/7 giugno prossimi consegneranno ai cittadini di questa comunità.
Pertanto riteniamo di esternare la nostra contrarietà al procedimento di conformazione dell’atto deliberativo odierno, procedimento che potrebbe essere mitigato qualora Codesta amministrazione accedesse alla nostra richiesta di procrastinare la pubblicazione dell’atto di adozione della variante lasciando l’iter di pubblicazione nelle mani dei futuri amministratori.
Nel merito abbiamo ascoltato con attenzione l’illustrazione fatta dai progettisti incaricati, nella seduta del 19.03.2009 in particolare da parte dell’Arch. Roberto Alessio, il quale, per valorizzare il lavoro presentato e gli elaborati a sostegno dell’incarico ricevuto ha parlato di un intervento di “chirurgia portato a definizione in maniera puntuale attraverso una sorta di bisturi urbanistico” (Urbanistica per cosi dire ad personam).
Siamo convinti che questo sia veramente accaduto il che ci preoccupa fortemente.
Solitamente gli atti di pianificazione dovrebbero rispondere a pochi ma chiari requisiti: – Intelligibilità; – Intervento “orizzontale” di previsione urbanistica per direttrici generali con obiettivi preventivamente conclamati; – Atti generali con ricadute diffuse sul territorio.
Al contrario quando si afferma che si è operato attraverso l’introduzione di: “modeste previsioni insediative (che) accompagnano alcune di queste previsioni con il precipuo scopo di assicurare forme indirette di reperimento delle risorse finanziarie necessarie per la loro realizzazione”.
Dimostrazione ne siano la trasformazione dell’area dell’Isola Ecologica di Vescovado in area edificabile, l’assenso alla realizzazione di piscine, campi da tennis ed impianti sportivi “leggeri” in aree boscate e/o di pregio storico ed ambientale, lo spostamento dell’attività produttiva della Rancia in zona diversa con l’assicurazione di poter realizzare nuovi volumi per 13.000 mc., etc..Si è seguita una filosofia che, dalla urbanistica contrattata, giunge direttamente alla urbanistica imposta dal mercato e “subita” dalla Pubblica Amministrazione.Per i motivi sopra esposti preannunciamo il voto contrario.
La scelta compiuta dalla maggioranza di accelerare in tempi stretti ed a ridosso della scadenza del mandato amministrativo, questo gruppo consiliare non la sposa, non condividendola; non tanto e non solo per il contenuto ma per la forma relativamente ai tempi ed al percorso prescelto.
La logica che sembra trasparire è quella tipica della politica dei due tempi e di scambio: da un lato si porta in adozione la variante lasciando aperto l’iter procedurale in modo e maniera che questo massimizzi i “frutti” dell’atteso esito delle elezioni amministrative e dall’altro, si ipoteca il futuro gestionale e programmatorio della nuova amministrazione che l’esito del voto del 6/7 giugno prossimi consegneranno ai cittadini di questa comunità.
Pertanto riteniamo di esternare la nostra contrarietà al procedimento di conformazione dell’atto deliberativo odierno, procedimento che potrebbe essere mitigato qualora Codesta amministrazione accedesse alla nostra richiesta di procrastinare la pubblicazione dell’atto di adozione della variante lasciando l’iter di pubblicazione nelle mani dei futuri amministratori.
Nel merito abbiamo ascoltato con attenzione l’illustrazione fatta dai progettisti incaricati, nella seduta del 19.03.2009 in particolare da parte dell’Arch. Roberto Alessio, il quale, per valorizzare il lavoro presentato e gli elaborati a sostegno dell’incarico ricevuto ha parlato di un intervento di “chirurgia portato a definizione in maniera puntuale attraverso una sorta di bisturi urbanistico” (Urbanistica per cosi dire ad personam).
Siamo convinti che questo sia veramente accaduto il che ci preoccupa fortemente.
Solitamente gli atti di pianificazione dovrebbero rispondere a pochi ma chiari requisiti: – Intelligibilità; – Intervento “orizzontale” di previsione urbanistica per direttrici generali con obiettivi preventivamente conclamati; – Atti generali con ricadute diffuse sul territorio.
Al contrario quando si afferma che si è operato attraverso l’introduzione di: “modeste previsioni insediative (che) accompagnano alcune di queste previsioni con il precipuo scopo di assicurare forme indirette di reperimento delle risorse finanziarie necessarie per la loro realizzazione”.
Dimostrazione ne siano la trasformazione dell’area dell’Isola Ecologica di Vescovado in area edificabile, l’assenso alla realizzazione di piscine, campi da tennis ed impianti sportivi “leggeri” in aree boscate e/o di pregio storico ed ambientale, lo spostamento dell’attività produttiva della Rancia in zona diversa con l’assicurazione di poter realizzare nuovi volumi per 13.000 mc., etc..Si è seguita una filosofia che, dalla urbanistica contrattata, giunge direttamente alla urbanistica imposta dal mercato e “subita” dalla Pubblica Amministrazione.Per i motivi sopra esposti preannunciamo il voto contrario.
Mario Lombardi
Alessio Manetti