"Una ditta al servizio di Piccini"
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SIENA. Chi vota Laura Vigni e Gabriele Corradi vota Pierluigi Piccini. E lo vota due volte, come il vero sindaco che orchestrerebbe il candidato da lui collocato, come interposta persona e come presidente della Fondazione Mps, carica alla quale aspirerebbe. Due gli elementi che rendono palese questo apparentamento di interesse: il primo riguarda i contenuti dei programmi, come se i due candidati avessero tenuto un incontro diretto da Piccini e il secondo, più palese, riguarda “l’ospitata” di un articolo di Laura Vigni (che si vorrebbe spacciare come paladina della Sinistra) sul giornaletto delle liste civiche, da sempre contro tutte le forze del centrosinistra.
Il duo “Vigni & Corradi” ha convenuto che il programma per la città può attendere, quello che conta sono solo le invettive e la denigrazione degli avversari, nella speranza di erodere qualche voto al centrosinistra. E’ una riflessione che ho fatto a mente fredda dopo aver letto i programmi per la Siena di domani, depositati da Vigni e Corradi. Programmi dai quali non emerge una visione della città e dai quali è assente la consapevolezza delle sfide che Siena dovrà affrontare nei prossimi anni. Programmi che non danno risposte a ciò che chiedono i senesi sul fronte del lavoro, dello sviluppo, della mobilità e dai quali mancano progetti e idee concrete. Proposte “vecchie” e superate, accomunate solo dal fatto di essere state orchestrate dalla solita “mente” che da dieci anni insegue solo il potere e le sue mire personali.
Chi vota “Vigni & Corradi” vota Piccini e, per di più, lo fa dando una delega in bianco sul futuro della città. Di sicuro dietro la loro candidatura ci sono due elementi: il ritorno delle solite vecchie facce e l’aspirazione, non troppo velata, di Piccini di ritornare in auge con la candidatura per la presidenza della Fondazione Mps. Sul ritorno delle “solite vecchie facce” sono pochi i dubbi. Basta guardare la composizione delle liste a sostegno di “Vigni & Corradi” per capire quale sia il disegno. I rappresentanti di Piccini, tutti suoi ex assessori, del resto sono in bella vista, da Alessandro Vigni a Ezio Rotondo. Ma non solo. A questo gruppetto si aggiunge, con totale mancanza di coerenza, Lorenzo Garibaldi, in quota Vigni che, dopo essere stato assessore alla Sanità del Comune di Siena per cinque anni, sembra essersi accorto solo oggi dei problemi del Policlinico Le Scotte, criticando persino chi, come il Partito democratico, ha promosso iniziative per migliorare il livello dei servizi dell’Ospedale, a partire dalla mobilitazione per la specialistica.
Ma non basta. Il quadro è stato completato dal ritorno di Claudio Martelli che, da quando è arrivato a Siena, non fa altro che offendere la città e i senesi. La sua presenza nella nostra città non è casuale né frutto di un amore o di un legame forte con Siena ma dimostra l’interesse di soggetti politici ed economici di carattere nazionale che sostengono la scalata di Piccini alla Fondazione Mps. Un progetto pericoloso perché lo voglio ricordare, Piccini è sostenuto da uno dei soci privati della Banca, ben noto per la sua potenza economica e per essere il primo finanziatore dell’Udc. Siena ha bisogno di essere proiettata nel futuro e di lasciarsi alle spalle il passato. Franco Ceccuzzi ha presentato alla città il programma del centrosinistra, un progetto chiaro, fatto di obiettivi concreti e impregnato di una visione che guarda al futuro, offrendo ai senesi prospettive sulle quali impegnare e liberare tutte le energie migliori. Un programma trasparente, coraggioso e pieno di entusiasmo, fatto su misura per Siena. La città ha bisogno di molto di più di un piatto a base di rancore, personalismi e ricerca di potere. Siena vuole e merita di più.
Alessandro Mugnaioli