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Riceviamo e pubblichiamo dal PdL (coordinamento provinciale e coordinamento comunale)
SIENA. Come riportato anche dalla stampa nazionale, su richiesta del Presidente della Fondazione MPS, Gabriello Mancini, l’ultima assemblea dei soci della Banca ha approvato una forte riduzione delle retribuzioni variabili dei dipendenti.
A fronte di un bilancio consolidato con un utile stratosferico di quasi un miliardo di euro -prima delle rettifiche- che a nostro modesto avviso contrasta fortemente con l’aumento di capitale richiesto e deliberato di oltre 2 miliardi di euro, vengono ridotti drasticamente gli incentivi per i 32 mila dipendenti.
Resta difficile capire come da un lato si evidenzi l’impegno e la professionalità del personale fonte primaria dei risultati di bilancio e dall’altro lo si penalizzi.
Per altro, questa riduzione, sembrerebbe addirittura non rispettare neppure gli accordi dei minimi previsti dal contratto integrativo vigente.
Paradosso nel paradosso, un’ulteriore diversificazione economica fra i dipendenti della banca e quelli delle “residue” Società partecipate che sarebbero privilegiati rispetto ai colleghi MPS, pur avendo avuto, le società di appartenenza, un ruolo meno significativo nel raggiungimento dei dati del bilancio consolidato.
Se tutto questo fosse vero, noi, da un punto di vista politico ci poniamo la domanda: ma cosa sta succedendo?
Coordinamento Provinciale
Coordinamento Comunale
Il Popolo della Libertà – Siena