Verità taciute e colpevoli dimenticati
SIENA. Red mette in evidenza quanto la finanza che conta e l’informazione dominante alle sue dipendenze addomestichino tutto e tutti. Adesso che il dramma terribile del Monte sta per giungere all’epilogo, coloro che hanno sempre taciuto – o avallato il sistema che lo ha generato – si ergono a fustigatori delle sue magagne. “Mps, sistema di potere del Pci e dei senesi”, così conciona Maria Teresa Meli del Corriere della Sera a La7. Giuseppe Guzzetti, gran patron della fondazione Cariplo, sentenzia che “Se fosse stata rispettata la legge Ciampi (quella sulle Fondazioni, aggiungo io) non avremmo avuto la tragedia Mps”. Bene, bravi.
Dunque, ammette il nostro, a Siena per anni e anni è stata violata la legge che vietava alla parte pubblica, cioè alla Fondazione, di detenere il controllo maggioritario del Monte. A dirla tutta, il Pci/Pd controllava totalitariamente la Fondazione, che a sua volta “comandava” il Monte. Ma caro Guzzetti, non le sembra di arrivare un pochettino tardi e soprattutto a giochi ormai fatti?
Da anni, persone senza arte né parte hanno puntato il dito contro quel sistema autodistruttivo e sono state chi calunniate, chi fatte oggetto di querele, chi di provvedimenti disciplinari, senza che da parte dei giornaloni di regime e delle Tv di Stato o private si levasse una qualche voce fuori dal coro. Ora arrivano i grandi soloni a spiegare che a Siena il sistema di controllo del Monte era un aborto, un atto contro natura. Ma gli stessi si guardano bene dal fare un passettino in più, che non può non andare alla ricerca dei colpevoli delle “seconde linee” coperte che nascondono gli ideatori del piano di destrutturazione dell’Istituto senese.
Quali sono stati i ruoli svolti dalla Consob, dalla Banca d’Italia e dai vari Ministri del Tesoro succedutesi dal 2007 in poi, che avevano, questi ultimi, specifica competenza sulla Fondazione e dovevano quindi far osservare la legge? Perché non sono intervenuti adeguatamente? Erano all’oscuro della situazione, o forse dovevano render conto del loro operato a organismi non istituzionali?
Elio Lannutti dell’Adusbef adombra l’ipotesi che Draghi possa essere stato spinto dall’interesse personale alla nomina di Presidente della Bce nel concedere l’autorizzazione all’acquisto di Antonveneta nel 2008. Potrebbe aver chiuso gli occhi sulla mancanza dei requisiti necessari per non urtare il Pd e certi ambienti di Forza Italia, il cui appoggio era necessario per la sua incoronazione.
Può essere, ma io credo che la decisione di Draghi potrebbe rispondere ad altri interessi. L’ex governatore Bankit – per vari anni uomo di punta di Goldman Sachs – magari appartiene a quella “casta degli illuminati” che predica la morte della sovranità degli Stati a favore di quella di enti sovranazionali, come in buona parte già avviene ad esempio con la Commissione europea e la Bce, e quindi la messa in soffitta del voto espresso dai popoli, in modo da arrivare ad una società universale dominata dal Pensiero Unico.
Per attuare i suoi fini ultimi, l’”elite dei sapienti” ha a disposizione un agglomerato di grandi industrie, banche d’affari, società multinazionali, grandi aziende informatiche, che dispongono di un potere economico-finanziario immenso, con il quale riescono ad “ammorbidire” chiunque, ma pure ad imporre capi di Stato e di Governo.
Non credo di svelare segreti di stato se rilevo, come è stato sottolineato da alcuni commentatori in riferimento all’attuale vicenda del Monte dei Paschi, che il vero dominus della banca senese è JP Morgan – una delle più potenti banche d’affari americane assieme a Goldman Sachs, anch’essa advisor del Monte – che ha “imposto” un nuovo piano di salvataggio per la banca senese e, per interposta persona, ha mandato a casa il buon Viola e poi ha“nominato” il nuovo amministratore delegato, suo uomo in passato.
D’incanto poi la Consob ha consentito, con un triplo salto mortale carpiato all’indietro, ciò che legittimamente aveva negato pochi giorni fa, la possibilità cioè della conversione in azioni delle obbligazioni subordinate in possesso di quello che i detentori del manico ritengono il “parco buoi”.
C’è da augurarsi che i risparmiatori del Monte possano avere la fortuna di cui godrà JP Morgan quando incasserà le commissioni milionarie per i servigi offerti.
Non credo che certe cerchie di intoccabili avrebbero delle remore nel dissanguare una banca per sottrarla alle grinfie di capataz presuntuosi per poi riposizionarla a saldo poco più che zero in mani amiche, magari dopo essere stata rifinanziata per benino dai cittadini italiani.
Perché il presidente della Bce Mario Draghi ha tartassato a più non posso il povero Monte mentre ha trattato in guanti gialli Deutsche Bank che è una santabarbara finanziaria mondiale?
Cosa aspettano i cittadini senesi a mettere alla gogna i responsabili locali del disastro che siedono, anche per interposta persona, in Consiglio Comunale, nella Fondazione e nelle altre Istituzioni cittadine?
Cosa aspettano i sindacalisti a fare davvero sindacato?
Infine, cosa aspettano i dipendenti a liberarsi dei complessi di inferiorità dovuti a malsane forme di idolatria nei confronti del Monte e a rientrare in possesso della dignità perduta, recuperando la schiena ritta e una testa libera?
Marco Sbarra