Fiorenzani vorrebbe un'azione contro Borghi per le dichirazioni sulla banca
SIENA. L’ insidiosa uscita dell’on.leghista Claudio Borghi non è voce dal sen fuggita ma – visto che non si pente – è consapevole della mazzata al Monte, appena in ripresa sia sul positivo risultato
della trimestrale in utile di 188 mle., che in Borsa dove il titolo, già risalito a 3,40 euro, è quindi precipitato, giovedì, di quasi il 9% e ieri ha registrato un meno 3,52 %.
Un economista nemmeno preclaro sa perfettamente che frasi dirompenti sulla “ridefinizione” dei compiti, sul cambio “della governance” ecc., lanciate a margine dei lavori sul cosiddetto
contratto di governo, avrebbero provocato un’ondata di puntuali reazioni negative dei mercati. E forse l’imprudente uscita del Borghi puzza – sotto, sotto – anche di risentita antipatia per la sua mancata elezione nel collegio senese. Comunque sia, il danno alla ripresa in fieri di BMPS è palese: può frenare il flusso di rientro in corso degli investitori, mina la fiducia dei risparmiatori, danneggia gli azionisti grandi e piccoli, in primis lo Stato. Bene ha fatto il pr((esidente della Fondazione, Carlo Rossi, a mettere i puntini sulle “i” di governance e mission della Banca.
Quanto alla “rinegoziazione” con L’UE per stabilizzare la presenza dello Stato in MPS che, in assemblea della Banca, ho da sempre richiesto pressoché da solo, torno a ripetere che è saggio non stuzzicare anzitempo il formicolaio, con buona pace pure dei negoziatori romani di contratti governativi.
Se, in ipotesi, fossi adesso investito di autorità bancaria o nelle Istituzioni senesi, promuoverei azione legale per ‘danneggiamento premeditato’ della Banca, ovvero della nostra più
importante fonte di occupazione e per oggettivo danno dell’investimento di denaro pubblico opportunamente effettuato dallo Stato, seppure in ritardo, nel Dicembre scorso.
Pier Paolo Fiorenzani