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Vorrei proporre a tutti un passo in avanti, aprendo una discussione sulle questioni che, sul centro culturale islamico, devono essere definite e gestite in un prossimo futuro. Dagli articoli apparsi sulla stampa che, occasionalmente, trattano dell’argomento “moschea” emergono due aspetti: il primo è quello che prende atto della sua esistenza, mentre il secondo insiste sugli aspetti della trasparenza.
Dal momento che ormai la struttura c’è e che, presto o tardi, inizieranno le attività dell’Associazione dei Musulmani, converrebbe a tutti concentrarsi sul funzionamento del Centro. Ricordo che il protocollo tra il Comune e l’Associazione prevede un organismo di garanzia che affianchi l’Associazione per lo svolgimento delle attività, rappresentativo della società colligiana. Ebbene, come deve essere composto quest’organismo? Quale ruolo deve svolgere? Non sarebbero queste le nuove questioni di cui dovremmo discutere? Non è su queste cose che si misura la trasparenza che deve informare sull’attività del nuovo Centro?
Taluni insistono nel parlare di trasparenza con riferimento ai regolamenti urbanistici, alle concessioni e ad altre questioni tecnico-amministrative. Premesso che di “incongruenze” amministrative n’è piena la nostra società e, premesso pure che delle violazioni dei regolamenti urbanistici e amministrativi devono occuparsene gli organi competenti con lo stesso metro usato finora, che senso ha insistere su questi temi? La “moschea” in ogni modo ci sarà. Meglio, quindi, discutere di come sarà, di cosa farà e di quale rapporto avrà con la città.
Chiedo a tutti, e quindi anche alla lista civica, al centrodestra e a tutti quei cittadini che si sono opposti o hanno espresso perplessità intorno alla “moschea”: possiamo aprire una nuova stagione di confronto propositivo sulle attività e sul modo di funzionamento del nuovo centro culturale islamico?
Mauro Lenzi
Assessore alle politiche sociali
Comune di Colle di Val d’Elsa