MONTERONI D’ARBIA. Credo che stavolta abbiamo toccato il fondo. Primo temporale serio e di nuovo tutti sottacqua, senza luce e senza soccorsi. Eppure era successo poco tempo fa! Eppure era stata fatta la pulizia dei fossi!
Se è vero che siamo ormai di fronte a fenomeni metereologici straordinari perché non si prendono misure straordinarie? E’ possibile che i monteronesi, le loro aziende, i loro negozi, siano destinati ogni sei mesi a subire una quantità di danni economici che nessuno gli ha mai rimborsato e mai gli rimborserà? Qui è necessario mettersi in testa che la situazione è ormai insostenibile e la misura colma.
Facciamo uno studio su cosa è che ancora una volta non ha funzionato (fognature, fossati ecc…) e risolviamola definitivamente. Io un’idea me la sono fatta.
Visto che ci abito posso anche affermare che il grosso problema non è venuto, almeno negli ultimi due casi, dallo straripamento dell’Arbia, ma dall’acqua provenuta dalla collina e la zona più colpita risulta ancora quella vicino alla Coop (Via Mascagni, Via verdi, Via Puccini). Dunque l’acqua che allaga è quella che proviene da Vignale, dal Perino e da Tassinaia. Siamo sicuri che l’idea di cementare tutta la zona sotto i colli e, nel caso di Vignale, anche lo stesso poggio sia stata geniale?
Quando ero consigliere Comunale (15 anni fa) feci notare invano (e mettere a verbale) che i metri cubi che si intendevano costruire erano troppi e che c’era il rischio di smottamenti per Vignale. Allo stesso tempo ero contrario a costruire sotto Tassinaia, cosa che poi, per fattori diversi, non andò in porto nonostante parere favorevole delle istituzioni. Il Piano Regolatore passò però indenne dalla Regione, con una piccola diminuzione dei metri cubi da realizzarsi. Anche qui bisognerebbe indagare un po’ se tutto fu fatto nel rispetto delle regole… ma mettiamo di si!
Le tubature che dovevano raccogliere l’acqua della collina erano molto strette ed i collettori, già allora, erano insufficienti ed era cosa risaputa. Furono mai sistemati? Adesso che il danno è fatto ed è diventato ripetitivo, occorre mettere mano ad una riqualificazione ed operazione di salvaguardia di tutta l’area, una volta per tutte.
Intanto, se vogliamo considerarla una “catastrofe naturale”, chiediamo solidarietà alla Regione e allo Stato come chi ha subito un terremoto od altro e l’annullamento, in segno di aiuto per la popolazione, di alcune tasse come l’Imu e la Tasi.
Se ciò non venisse accettato o, ci venisse proposto un rimborso ridicolo come la volta scorsa (tanti fogli, tanta burocrazia e prese in giro per non dare un euro), faremo un Comitato di Solidarietà fatto da singoli cittadini, che visto l’esperienza (lo facemmo noi monteronesi per aiutare quelli del terremoto dell’Umbria-Comune di Pievetorina), funziona molto meglio, è più veloce ed almeno qualche euro arriva nelle tasche di chi ha bisogno senza che nessun mediatore ci mangi o peggio ancora ci faccia campagna elettorale.
Augusto Codogno