Il rappresentante del Nuovo Polo commenta il risultato politico all'indomani del ballottaggio
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SIENA. Abbiamo atteso la conclusione dei ballottaggi, prima di esternare il nostro giudizio sul risultato conseguito in sede locale, perché la valenza della nostra lista e della nostra coalizione non possono, a nostro avviso, non tenerne conto.
Il nostro risultato locale è stato largamente inferiore alle aspettative e ci costringe a considerare e a valutare gli errori commessi, senza per questo prescindere dal contesto in cui tutto ciò si è realizzato.
Ci aspettavamo di andare al ballottaggio, di superare la lista Nannini e di conseguire un risultato più corposo per la lista Nuovo Polo.
Nulla di quanto ci aspettavamo si è realizzato, e le motivazioni da noi individuate di questo insuccesso sono state e la deriva politica e bipolare che queste elezioni amministrative hanno assunto, e la difficoltà a comunicare il nostro messaggio di un potenziale e possibile cambiamento.
Complessivamente il risultato senese è un risultato di stampo conservatore, dove nonostante la crisi che toglie prospettive allo sviluppo, sono stati premiati gli Scilipoti locali con numeri tali da fare pensare più a nomine prestabilite a tavolino che a libere elezioni.
Il sistema Siena si mostra oggi come una realizzazione del berlusconismo, perfezionata, ottimizzata e meno stracciona nei modi, ma che usa gli stessi metodi di gestione del potere e allontana quindi i cittadini da ogni ipotesi di cambiamento.
Quello che oggi ci preoccupa maggiormente sono le prospettive di fuoriuscita dalla crisi che sembrano allontanarsi sempre di più e la mancanza di progetti concreti per un futuro che si delinea mediocre in una città senza più risorse ne idee.
In questo contesto porsi al di là dei poli maggiori era una scelta che ci esponeva al rischio, da noi comunque valutato, della penalizzazione pregiudiziale ed è ciò che di fatto è avvenuto.
Quanto alla nostra difficoltà di comunicare il nostro progetto di cambiamento, presentato peraltro in ritardo e con un candidato a Sindaco che avrebbe avuto necessità di maggior tempo per farsi conoscere e far conoscere il programma, dobbiamo prendere atto della nostra avvenuta inadeguatezza a parlare, e soprattutto a convincere un pubblico più vasto.
Oggi, dopo il tracollo del berlusconismo, la situazione politica nazionale e locale si è improvvisamente rimessa in moto e si aprono quindi nuovi scenari, dove quel quasi 17% raggiunto dalla nostra coalizione, rappresenta comunque un patrimonio prezioso dal quale poter ripartire.
Ripartire per radicarsi e strutturarsi sul territorio, mettendo noi stessi ed i nostri parlamentari a rappresentanza e a tutela delle istanze e dei diritti di quelle categorie che l’attuale sistema di potere non ha interesse a garantire.
Cominciando dalle categorie più deboli, e cioè precari ed operai, ma senza trascurare gli operatori del terziario, i lavoratori dell’università, le piccole imprese, i piccoli commercianti e quella piccola borghesia che una crisi, prima non intuita e poi mal gestita sia a livello nazionale che a livello locale, sta mettendo giorno dopo giorno sul lastrico.
Confrontandoci sui problemi e senza alcun pregiudizio con tutti coloro che questi problemi vogliono risolverli e soprattutto si impegnino in un percorso di trasparenza e di ricostruzione di un ambito politico dove, al di là delle appartenenze, sia per tutti possibile lavorare per il bene della collettività.
La fine del berlusconismo costituisce la fine di un ciclo politico, ma sancisce soprattutto la cessazione di una mentalità personalistica e faccendiera che ha permeato anche la sinistra, magari anche facendo accordi sotto banco e subordinando l’interesse pubblico agli interessi personali.
Oggi si prospetta la nascita di un nuovo corso politico e Futuro e Libertà senese rinnova oggi il suo impegno nella costruzione di una destra europea, legalitaria, moderna e riformista.
Agostino Milani – Coordinatore Provinciale di Futuro e Libertà per l’Italia