Il Movimento invia nuove denunce all’Antitrust e alle Procure
SIENA. Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) ha inviato nuove denunce all’Antitrust e alle Procure di Torino e Verona sullo scaldalo dieselgate che continua ad allargarsi a macchia d’olio e oggi travolge anche la Porsche.
“Mentre in Europa ed in Italia si temporeggia vergognosamente sullo scandalo Volkswagen – dichiara Francesco Luongo, vicepresidente nazionale MDC –, negli Stati Uniti l’EPA ha appena scoperto e denunciato la presenza del software truffa su: Porsche Cayenne 2015, Touareg 2014 e Audi A6 Quattro, A7 Quattro, A8, A8L, Q5 2016. Consumatori che hanno acquistato prodotti difformi dalle caratteristiche tecniche di inquinamento ambientale promesse e garantite e che ancora sono in attesa di una risposta, sollecitiamo le Autorità competenti a un intervento più tempestivo a tutela di tutti i proprietari italiani dei veicoli coinvolti per la verifica delle ipotesi di reato per frode in commercio e disastro ambientale”.
Ma ripercorriamo i fatti con la presidente provinciale di Siena Elena Franci:
– Il 28 settembre il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) ha depositato un ricorso all’Antitrust per chiedere una sospensione cautelare delle vendite dei modelli coinvolti dal caso Dieselgate Volkswagen in Italia. Alla base del ricorso il rischio dell’acquisto da parte dei consumatori di un prodotto altamente difforme dalle caratteristiche tecniche di inquinamento ambientale promesse e garantite.
La manipolazione del software “defeat device” ha consentito alla Volkswagen di ridurre le emissioni di gas fino al 40% su alcuni modelli, al fine di farle sembrare meno inquinanti rispetto al normale utilizzo. Questo scandalo riguarda, come confermato dalla stessa azienda sul proprio sito web, circa 11 milioni di modelli diesel venduti in tutto il mondo.
MDC, in attesa dei chiarimenti che tardano ad arrivare dall’azienda, ha deciso di chiedere all’Antutrust lo stop cautelare delle vendite in Italia dei seguenti modelli (con motori del Tipo EA 189) incriminati dall’EPA negli USA: Jetta (2009 – 2015) – Jetta Sportwagen (2009-2014) – Beetle (2012 – 2015) – Beetle Convertible (2012-2015) – Audi A3 (2010 – 2015) – Golf (2010 – 2015) – Golf Sportwagen (2015) – Passat (2012-2015).
Contestualmente l’associazione ha anche deciso di depositare un esposto presso la Procura di Verona (competente a livello nazionale in quanto sede della Volkswagen Group Italia) per valutare la sussistenza della frode in commercio e del disastro ambientale. MDC ricorda che la certificazione della rispondenza delle omologazioni dei veicoli e le verifiche sulle emissioni inquinanti sono emesse sulla base della norma comunitaria – obbligatoria – “Direttiva Quadro 2007/46”, inerente le procedure e le verifiche di tutti i veicoli. Nel caso specifico del costruttore Audi-Volkswagen, le omologazioni sono rilasciate nella maggioranza dei casi dal KBA – autorità tedesca di certificazione di cui chiederà l’acquisizione alla Procura.
MDC ha anche richiesto il sequestro preventivo di tutte le auto incriminate ancora nei concessionari e depositi, nonché il sequestro cautelare e la confisca dei beni della Volkswagen e degli amministratori responsabili quale frutto del possibile reato e di quelli che saranno necessari a rifondere il danno ambientale causato all’Italia dalle emissioni di CO2 fuori norma dei veicoli incriminati.
Il 7 ottobre la Procura di Verona ha aperto l’inchiesta sul caso Volkswagen in Italia grazie all’esposto presentato dal Movimento Difesa del Cittadino (MDC). L’associazione di consumatori esprime grande soddisfazione per questa importante iniziativa giudiziaria che potrà far luce realmente sui profili penali connessi allo scandalo Dieselgate come le ipotesi di reato per truffa e frode in commercio ai danni dei consumatori, in esamina anche la nostra richiesta di procedere al sequestro preventivo di tutte le auto incriminate presenti nelle concessionarie, nonché della confisca dei beni dei responsabili Volkswagen qualora l’esito delle indagini confermasse le ipotesi di reato Preme invece specificare che sul disastro ambientale sta indagando la magistratura piemontese.
Sono l’ambiente ed i consumatori le uniche vere vittime di tutta questa vicenda e non solo la reputazione della Volkswagen. Si tratta di una condotta scorretta che si è mossa su due binari: il primo ha riguardato la manomissione del software da parte dell’azienda, su cui hanno chiesto chiarimenti non pervenuti anche i Ministeri dei Trasporti e dell’Ambiente e, il secondo, relativo alla pubblicità ingannevole presente su molti siti, con indicazione specifica anche sulle emissioni di Co2 “a norma” che ha indotto all’acquisto dei veicoli.
Ai consumatori ed imprese proprietarie dei veicoli truccati serve chiarezza sia su quanti e quali tipi di auto siano coinvolti che sulle forme di risarcimento che dovrà essergli riconosciuto eventualmente nel prosieguo dell’inchiesta attraverso le costituzioni di parte civile contro i responsabili.
La sede di Siena del Movimento Difesa del Cittadino è in località Costalpino, S.S. 73 Ponente, 105, ed è aperta il Martedì e il Giovedì dalle 15:00 alle 20:00. Contatti: 0577 392241 oppure siena@mdc.it.
Movimento Difesa del Cittadino