SIENA. Non si può negare il luogo dell’identità cittadina ai Volontari e alle loro valorose Associazioni, perché è un po’ come negare noi stessi.
Sono giorni che rimugino su questa cosa, e non mi pare possibile che cambiare in questa Città debba significare perdere il senso delle priorità. Altrimenti, un cambiamento di questo tipo rischia di passare per caos.
La rete delle solidarietà organizzate rappresentano con il Comune e le Contrade il collante della vera ricchezza di Siena e del Territorio, il suo capitale sociale.
Questa rete sussidia il pubblico nei servizi e nel progettare risposte alle nuove fragilità, mantiene la dimensione umana della vicenda del bisogno, della prevenzione e della responsabilità.
Come presidente della Consulta provinciale del Volontariato di allora, fui tra quelli che vollero fortemente la prima Festa del Volontariato Senese , il 7 e 8 settembre 2001. Fu l’inizio di un’esperienza straordinaria di incontro e di riconoscimento: ogni anno i cittadini hanno la possibilità di trovarsi con i volontari e viceversa: uno scambio di conoscenze e di esperienze, un incoraggiamento reciproco per darsi una mano Tutti insieme, in una crisi dove è difficile fare Volontariato e costruire Reti. Questo valore, prima di tutto culturale, e’ bene comune, non ha parti ed ha bisogno di un luogo speciale per manifestarsi: Piazza del Campo, appunto.
Spero che l’Amministrazione comunale ci ripensi.
Alessandro Masi