SIENA. L’adesione di Fabio Pacciani al gruppo misto del Consiglio Comunale, sancisce il definivo spappolamento del raggruppamento che aveva sostenuto la sua candidatura a Sindaco di Siena. All’indomani del voto Pier Luigi Piccini aveva dichiarato di aver ottenuto nella consultazione elettorale il risultato di “pareggio”, mentre Pacciani aveva invece ammesso un’amara sconfitta. Tutti e due assicurarono di continuare il lavoro per il civismo auspicando la rivincita tra cinque anni. Chissà però se i due a quell’appuntamento saranno ancora insieme perché sul civismo sembra che abbiano idee dissimili. Mentre infatti Pacciani crede nel civismo come associazionismo di cittadini alternativo a tutti i partiti e alle loro logiche, l’ex Sindaco-comunista ha invece sempre continuato a “far politica”, dialogando in un’area ristretta e quasi predefinita. Piccini ha infatti dichiarato di aver contribuito all’elezione di Franceschelli (Pd) in Parlamento, di aver appoggiato Giani (Pd) nella consultazione regionale, di essere in maggioranza con Bussagli (Pd) in Provincia, di aver fatto fronte comune col Pd nei cinque anni di De Mossi, e di essere stato disponibile a seguire le indicazioni di Enrico Letta per costruire a Siena il campo largo, ma di aver atteso invano la chiamata del segretario Roncucci. Conserva con orgoglio la medaglia di apparentamento con Valentini alle Comunali del 2018. Un percorso coerente forse sottovaluto da Pacciani, la cui candidatura non è riuscita ad intercettare i voti di coloro che, in passato non andavano votare per sfiducia nei partiti, ed ha addirittura ridotto l’area di consenso al civismo rispetto alle elezioni vinte da De Mossi, nonostante la marea di liste e di candidati civici, che, più della partecipazione, hanno alimentato improvvisazione e confusione. I risultati hanno dimostrato a Pacciani che, per molti suoi temporanei sostenitori, i partiti sono ancora la calamita e il civismo un momentaneo succedaneo surrogato.
Il fatto che dal carro sconfitto siano subito saltati tutti gli alleati segnala inoltre a Pacciani che è arduo dichiararsi civici e difficile tenere insieme chi ha pareggiato, chi ha perso e chi alla fine ha addirittura vinto. Ci vuole un arte sopraffina, che Pacciani ha comunque un quinquennio per coltivare. Enzo Martinelli