L'ex provveditore contrario alla conversione della vecchia caserma dei pompieri
SIENA. Il Consiglio Comunale di Siena, all’unanimità e con la benedizione (finanziata) della Fondazione MPS, ha deciso di costruire sei aule scolastiche nell’edificio che per decenni ha ospitato i Vigili del fuoco, dunque in un luogo ingolfato, rumoroso, privo di parcheggi e quindi inidoneo ad ospitare attività didattiche.
Quando i lavori di trasformazione dei locali saranno terminati non ci saranno alunni per occupare i nuovi spazi, perché è in atto un grosso calo della popolazione scolastica, che appare del tutto ignorato dall’organo di governo cittadino.
La città, priva di un serio piano programmatico dell’edilizia scolastica, appresta dunque aule per fronteggiare un bisogno in futuro inesistente per gli istituti di secondo grado, mentre continua lasciare senza edilizia pubblica di scuola primaria i quartieri di San Miniato, Scacciapensieri e Vico Alto. Gli alunni di quelle ampie zone, oltre a quelli di Belverde e Montarioso che, pur appartenendo al Comune di Monteriggioni, da sempre gravitano nei plessi scolastici senesi, anche in futuro continueranno a intasare il traffico per raggiungere le scuole lontane dalla loro abitazione. Altro che piano per la mobilità!
Le considerazioni sopra accennate traggono fondamento dai seguenti dati.
A livello nazionale la scuola statale scolarizzava nell’anno 2012/2013 n. 7.858.077 alunni; nel corrente anno gli studenti sono 7.194.400. In rapporto all’ulteriore calo della natalità registrato negli ultimo decennio, fino al 2030 in ogni annata scolastica circa 100.000 banchi rimarranno vuoti.
A livello provinciale la popolazione scolastica che nell’anno 2019/2020 cumulava 34.909 studenti è già diminuita si circa 1.500 unità, ma nei prossimi anni subirà un più sensibile crollo, perché il quinquennio di scuola primaria è frequentato soltanto da 9.822 alunni, rispetto ai 12.768 alunni che seguono i cinque anni degli istituti superiori. Considerando che la media di alunni per classe è di circa 20 unità, la diminuzione degli studenti lascerà vuote in poco tempo e soprattutto negli istituti superiori 130-140 aule, in aggiunta ad un’ottantina già finora dismesse. E’ il caso di costruirne altre nuove?
E’ infine inopportuno e costoso dar vita ad un quarto plesso per le secondarie a pochi metri di distanza dai tre istituti già funzionanti (ex Magistrale, Sarrocchi e Marconi). Infatti gli ambienti educativi hanno necessità di laboratori, biblioteche, attrezzature, dotazioni didattiche e scientifiche, che vanno costantemente rinnovate e che sono già presenti nelle tre strutture esistenti. Farne delle nuove soltanto per un centinaio di alunni rappresenta uno spreco in un area con istituzioni già adeguatamente fornite.
Sarebbe molto più utile trasformare la caserma in residenza per gli studenti universitari come richiede l’UE, che finanzia i relativi progetti.
Siena in un recente passato offriva agli studenti fuori sede circa 1400 posti letto. Oggi l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario ne mette a disposizione solo 390 ed elargisce denaro agli aventi diritto per pagare l’affitto ai privati. Dunque un generalizzato sostegno alle “rendite”, che una volta a Siena venivano, almeno a parole, contrastate sia dalle “sinistre” che dalla “destre sociali”. Ma evidentemente i tempi sono cambiati…
Enzo Martinelli (1)
(1) Da 50 anni collaboratore di TUTTOSCUOLA.
Da Provveditore agli studi di Milano (1989-1995), d’intesa con i tre sindaci ed i cinque assessori avvicendatisi nel periodo, ho fatto la razionalizzazione della rete scolastica del capoluogo e della provincia meneghina. Il Consiglio Comunale di Milano (sindaco Formentini, assessore Daverio) nel dicembre 1995 mi conferì il diploma e la medaglia di benemerenza (Ambrogino d’oro). I risultati di quell’operazione li ho illustrati nel libro A MILANO AL TEMPO DI MANI PULITE (Betti Editore, Siena. 2019).