Il potenziale culturale, artistico, imprenditoriale della Città deve poter tornare a segnalarla per i suoi molti motivi di eccellenza
SIENA. Fioriscono le aggregazioni in vista delle prossime amministrative a Siena con molte promesse di discontinuità e di puntare al merito, finora oscurato dalle faziosità politiche.
La vivacità è un fatto positivo, ma la frantumazione tradisce anche la difficoltà di trovare il messaggio giusto per suscitare l’entusiasmo necessario per questa difficile congiuntura della città.
Si è parlato molto di programmi analitici, diversi da quelli del passato, fatti di formule generiche, spesso anche oggi ripetute, valide per tutte le stagioni. Ma prima di ogni discussione sui contenuti, bisogna concordare su alcune premesse fondamentali prima di definire un programma serio, tanto necessario quanto non facile. Ecco un’ipotesi di discussione:
- Necessario impegno etico-politico solenne al rispetto del programma, con candidati credibili a professare una promessa vincolante (e perciò necessario indicare anche gli assessori possibili), con i suoi tempi, le sue priorità, che l’Amministrazione DEVE solennemente garantire, salvo varianti importanti ma allora approvate, ad esempio, con il referendum civico, mai utilizzato finora.
- Guardare al Futuro senza faziosità, con apertura al di là degli schieramenti nazionali, partitici o di movimenti, con priorità esclusiva per il Buongoverno della Città, tenendo conto degli insegnamenti del Passato. E quindi di chi soprattutto ha avuto responsabilità per dolo o colpa: salve le responsabilità giudiziarie, è chiaro che le responsabilità politiche escludono da posizioni significative chi sia stato coinvolto in modo significativo nel ‘sistema Siena’ (in parte ancora operante, pur senza il forziere d’un tempo).
- Dalla crisi si esce solo con grande partecipazione, con il coinvolgimento della cittadinanza e delle sue variegate componenti culturali e professionali spesso di grande spessore e con capacità oggi mortificate, insomma con Democrazia. Non con piani pre-cotti e ad essa imposti con consultazioni solo formali: non con un dominio oligarchico, ricco di slogan, promesse inadempiute e onnipresenza nei media.
- Perciò Siena ha bisogno di elaborare nuove forme di confronto ed elaborazione (rimediando alle estenuanti formalità attuali dei regolamenti comunali), motivando la formazione di un gruppo dirigente largo, rinnovantesi e di grande apertura culturale e internazionale. Solo così essa sarà all’altezza delle sue migliori tradizioni riconosciute anche dal sito Unesco e rafforzate dalla presenza di due università, capace di dialogare fattivamente con ospiti molto differenziati e variamente motivati nel loro rapporto con la città ed esprimere la creatività oggi necessaria per superare l’attuale impegno esclusivo per la gestione turistica.
Il potenziale culturale, artistico, imprenditoriale della Città deve poter tornare a segnalarla per i suoi molti motivi di eccellenza: come centro credibile per le sue possibilità di crescita, che fino a tempi recenti hanno indotto molti nati o formatisi altrove a sceglierla come loro città ideale di residenza per le attività più varie