SIENA. Dalle lettura dei quotidiani odierni, che riportano il quadro delle liste presentate per le elezioni comunali, appare evidente una frammentazione che contrasta con l’indirizzo nazionale, la presenza di molte liste civiche, una scomposizione anche all’interno delle stesse aree politiche di riferimento.
Volendo analizzare, questi tre aspetti hanno dei possibili denominatori comuni quali ad esempio la prevalenza dell’interesse o logiche locali (motivazione certamente presente nella costituzione di alcune formazioni civiche), forme di dissenso rispetto a gestione della cosa pubblica o ad una certa linea politica, la volontà di riaffermare la propria identità.
Dette così le motivazioni assumono una nobiltà di fondo certamente propria a molte presenze, in particolare quelle riferibili a partiti con una loro storia nazionale.
Diverso potrebbe invece essere il caso di alcune liste civiche “civetta” che in realtà tendono soltanto a diminuire l’effettiva possibilità di un cambiamento e, nel caso di sconfitta, ad indebolire la garanzia di una opposizione efficace da parte di chi, anche per il solo fatto di avere un partito organizzato alle spalle, a cui aggiungo come nel caso del PdL, anche di governo, è generalmente in grado di sviluppare una azione politica di maggiore spessore.
Una opposizione forte è essenziale, a prescindere da chi risulterà vincente, per una democrazia ed un controllo effettivo.
Va ricordato infatti che la lista che avrà la maggioranza dei voti (nei comuni con più di 15.000 abitanti sono ammesse le coalizioni) governerà ogni singolo comune per i prossimi 5 anni.
E’ per questo che disperdere il voto, quando non vi siano motivi di collegamento con aspetti nazionali o forti tensioni locali che compattano elettorati divergenti in altre competizioni elettorali, è veramente poco lungimirante.
Resta come ultimo aspetto quello del dissenso verso una linea politica locale che, nel caso del PdL, essendo stati rinnovati gli organismi, non può essersi esplicitato per cui, liste civiche che si caratterizzano di centrodestra pur in presenza del PdL hanno più un sapore di personalismi.
Come Coordinatore Provinciale del PdL sin da adesso faccio un appello alla partecipazione ed al voto consapevole, pur nel massimo rispetto di ogni espressione di consenso che uscirà dalle urne.
Volendo analizzare, questi tre aspetti hanno dei possibili denominatori comuni quali ad esempio la prevalenza dell’interesse o logiche locali (motivazione certamente presente nella costituzione di alcune formazioni civiche), forme di dissenso rispetto a gestione della cosa pubblica o ad una certa linea politica, la volontà di riaffermare la propria identità.
Dette così le motivazioni assumono una nobiltà di fondo certamente propria a molte presenze, in particolare quelle riferibili a partiti con una loro storia nazionale.
Diverso potrebbe invece essere il caso di alcune liste civiche “civetta” che in realtà tendono soltanto a diminuire l’effettiva possibilità di un cambiamento e, nel caso di sconfitta, ad indebolire la garanzia di una opposizione efficace da parte di chi, anche per il solo fatto di avere un partito organizzato alle spalle, a cui aggiungo come nel caso del PdL, anche di governo, è generalmente in grado di sviluppare una azione politica di maggiore spessore.
Una opposizione forte è essenziale, a prescindere da chi risulterà vincente, per una democrazia ed un controllo effettivo.
Va ricordato infatti che la lista che avrà la maggioranza dei voti (nei comuni con più di 15.000 abitanti sono ammesse le coalizioni) governerà ogni singolo comune per i prossimi 5 anni.
E’ per questo che disperdere il voto, quando non vi siano motivi di collegamento con aspetti nazionali o forti tensioni locali che compattano elettorati divergenti in altre competizioni elettorali, è veramente poco lungimirante.
Resta come ultimo aspetto quello del dissenso verso una linea politica locale che, nel caso del PdL, essendo stati rinnovati gli organismi, non può essersi esplicitato per cui, liste civiche che si caratterizzano di centrodestra pur in presenza del PdL hanno più un sapore di personalismi.
Come Coordinatore Provinciale del PdL sin da adesso faccio un appello alla partecipazione ed al voto consapevole, pur nel massimo rispetto di ogni espressione di consenso che uscirà dalle urne.
Claudio Marignani
Coordinatore Provinciale del PdL Siena