"Noteremo ben presto come si omologheranno i saperi all'interno dei nostri licei e dei nostri istituti"
SIENA. Il 5 giugno l’Unione degli Studenti – Siena scende a manifestare con un corteo che partirà alle 9 e 30 in Piazza della Posta contro l’approvazione del ddl de “La Buona Scuola”, contro la repressione alla libertà di parola che ormai dilaga nel nostro paese e per organizzare azioni di boicottaggio contro gli effetti del decreto durante il prossimo anno scolastico.
La manifestazione del 10 ottobre, quella del 14 novembre, il 12 dicembre, il 12 marzo, il 28 aprile e quella nazionale del 5 maggio, insieme al boicottaggio dei test INVALSI nelle scuole elementari il 5 e il 6 maggio e quello nelle superiori il 12 maggio non sono bastati per mostrare al Governo Renzi il nostro assoluto dissenso contro l’ennesima riforma di distruzione della scuola pubblica. Infatti la Camera, così come quasi sicuramente farà ben presto il Senato, ha già approvato il ddl de “La Buona Scuola”; c’era quasi d’aspettarselo vista l’impronta dispotica che ha attuato questo Governo durante tutto il suo mandato fino ad ora: si guardi, infatti, il Jobs Act, l’Italicum e tante altre riforme che hanno come unico loro scopo limitare la libertà e i diritti dei cittadini e dei lavoratori. Si noti inoltre la violenta repressione di alcune delle rivolte svoltesi durante quest’anno in cui nemmeno Siena è rimasta incolume a questo processo: facciamo dunque presente il processo montato dalla Digos contro i ragazzi che scesero in piazza a Siena il 30 novembre 2010 che protestarono contro la riforma Gelmini, processati tramite un’accusa assurda costruita per demoralizzare e reprimere lo spirito di chi lotta, un decreto che come questo ha continuato un percorso attuato negli ultimi anni di distruzione del pubblico; la sospensione dei 7 ragazzi del Caselli che hanno boicottato le INVALSI; la giornata del 28 maggio, dove la polizia, durante la manifestazione di dissenso a Salvini e alla Lega Nord (partito che da anni sostiene politiche antisociali, fasciste, omofobe e razziste) ha caricato e manganellato ingiustificatamente un gruppo di persone che avevano alzato le mani per mostrarsi disarmati e indifesi e che avevano come loro unica arma la propria voce ferendo un ragazzo di 19 anni e portando in questura un candidato per le regionali in Toscana. Questo rende a tutti chiaro il progetto che va ormai avanti da anni: il potere va avanti senza alcun ripensamento e il popolo deve rimanere zitto e accettare tutto sennò rischia di essere represso violentemente.
Alcuni diranno che finalmente ci sono riusciti, che con “La Buona Scuola” possiamo smetterla di sperare nella possibilità di costruzione di un pensiero libero e critico visto che con tale riforma oramai non esisterà più libertà di insegnamento e non avremo più voce sui programmi di studio. Noteremo ben presto come si omologheranno i saperi all’interno dei nostri licei e dei nostri istituti a causa di un maggior accentramento di potere nelle mani dei presidi che potranno decidere della nostra didattica e in quanto sarà sotto il loro unico arbitrio l’assumere, il licenziare o il conferire scatti stipendiali ai professori; il preside sarà il gestore di un’azienda e la scuola sarà il prodotto che dovrà vendere al miglior offerente privato visto che ci saranno sempre meno fondi da parte dello Stato. Immaginatevi una scuola dove conterà vedere se sapete compilare un assurdo questionario come quello dei test INVALSI per valutare le vostre capacità e dove non conterà più il pensiero critico e alternativo. Inoltre il divario sociale e qualitativo delle scuole si demarcherà sempre di più: infatti le scuole che non raggiungeranno gli standard di valutazione dei test INVALSI e quindi probabilmente tutte quelle scuole che si trovano in situazioni socio-economiche e ambientali disagiate, come le scuole del sud, delle periferie o gli istituti professionali, invece che aiuti si troveranno fondi nuovamente tagliati dallo Stato. Gli studenti degli istituti perderanno la loro dignità lavorando senza tutele e diritti in assurda alternanza scuola-lavoro mal organizzata e realizzata per dare alla aziende solo manodopera gratuita. Questa sarà la scuola che vivrete domani, la scuola dei primi e degli ultimi, di coloro che lotteranno per prendere premi e scatti stipendiali, dei sommersi e dei salvati.
C’è solo un’unica vera speranza affinché tutto questo domani non sia e questa speranza è data dall’attuazione di una parola: NO! Infatti è quello che noi tutti dovremmo dire quando avremo l’anno prossimo nuovamente davanti i test INVALSI, quello che noi tutti dovremmo dire quando vedremo la scuola occupata dalle infiltrazioni dei privati, quello che noi tutti dovremmo dire quando saremo sfruttati nei programmi di scuola-lavoro. Questo percorso verso i grandi NO dobbiamo farlo insieme, sostenendoci tutti, alunni, insegnanti, genitori, lavoratori e disoccupati perché la lotta non si conclude qui e il nostro libero pensiero si trasformerà in azione reale tutte le volte che diremo e realizzeremo questo nostro NO! Per questo difendiamo tutti coloro che sono stati minacciati se non addirittura puniti per il boicottaggio delle INVALSI, sosteniamo coloro che hanno subito subito gli abusi della divisa il 28 maggio a Siena e quelli che il 30 novembre 2010 hanno lottato contro l’assurda riforma Gelmini. Partiamo dunque dalle piazze e dalle assemblee, incontriamoci e creiamo momenti di socialità e di discussione dove incontrarci e discutere insieme, per crescere grazie all’aiuto degli altri, aiutandoci a vicenda nelle difficoltà che solo insieme potremmo superare esprimendo con tutta la forza che avremo il nostro NO!