Raccolta la solidarietà dei commercianti senesi che hanno compreso le difficoltà di chi si è trovato a perdere la borsa di studio
SIENA. Il nuovo Decreto ISEE entrato in vigore quest’anno, pompando artificialmente i redditi reali delle famiglie ha causato un vertiginoso calo del 18% degli studenti idonei alla borsa di studio in Toscana. Sono stati migliaia gli studenti borsisti che da un giorno all’altro, senza aver visto incrementati i propri redditi, si sono ritrovati a dover far fronte alle spese inconcepibilmente alte della vita universitaria. Molti studenti fuorisede hanno dovuto rinunciare alla propria vita accademica qui a Siena per tornare nelle proprie città d’origine e tanti altri che sono rimasti, vivono una condizione di precarietà. L’Università di Siena, come gli altri atenei italiani, vede un costante calo dei propri iscritti ogni anno e la vita universitaria diviene sempre più inaccessibile per la maggior parte degli studenti che terminano le scuole superiori.
Nei giorni scorsi, noi studenti che ci battiamo contro il nuovo ISEE, abbiamo avuto modo di dialogare con diversi commercianti senesi. Perché gli universitari che vivono la città di Siena danno un importante contributo all’economia cittadina e un loro calo ha un impatto su tutta la città. Abbiamo raccolto la solidarietà di tanti negozianti, per un’Università che accolga gli studenti, per una Regione e un Paese che diano la possibilità a tutti di studiare, anche e soprattutto a chi è privo dei mezzi necessari.
Ci dispiace che la Regione Toscana abbia ritenuto sufficiente l’erogazione di una borsa servizi con soglia a 45.000 euro di ISPE per risolvere la problematica. Sono moltissimi gli studenti ex-borsisti che quest’anno hanno visto il proprio reddito schizzare ben oltre questa soglia a causa del nuovo decreto ministeriale e per questo il nuovo bando coprirà solo un terzo degli studenti che hanno perso la borsa di studio ingiustamente. Non possiamo non denunciare l’evidente volontà della Regione di dare un contentino agli studenti solo per salvare la faccia davanti all’elettorato.
La solidarietà che i commercianti ci hanno mostrato in questo momento di difficoltà dimostra come questo non sia un problema solo universitario ma di tutta la cittadinanza. Perché gli studenti possono rendere una città universitaria ricca economicamente e culturalmente insieme ai suoi cittadini. Di fronte ad una Regione e un Governo che non vogliono ascoltare noi non staremo zitti.
Link Siena