SIENA. Sono la mamma di un ragazzo della 5° B del Liceo Galilei di Siena e nei giorni scorsi ho partecipato, come ogni anno, alla riunione per l’elezione dei rappresentanti dei genitori. Questa volta, anziché parlare con gli insegnanti del programma didattico, siamo stati convocati in aula magna dal preside, professor Antonio Vannini, il quale ha annunciato che il corpo docenti, per dar voce a una situazione a dir poco disastrosa della scuola, prodotta dal decreto Gelmini, ha deciso di interrompere i colloqui mattutini con i genitori e il blocco dei libri per il prossimo anno scolastico.
Alle domande di qualche genitore, il preside, con tono di rassegnazione, replicava: “Devo spendere 1.500 euro per far aggiustare la fotocopiatrice e i soldi messi a disposizione dal ministero per l’intero anno sono 8mila…”.
A questo punto siamo rimasti in silenzio, con una sensazione di impotenza rispetto alle conseguenze dei tagli imposti dal governo che hanno sottratto importanti risorse alle generazioni future, che patiranno sempre di più il depauperamento e la dequalificazione della scuola pubblica; posso dire in tutta sincerità che il clima respirato in quel momento era disarmante.
A questo proposito mi verrebbe spontaneo porgere una domanda ai ministri Gelmini e Tremonti: invece di tagliare sull’istruzione, non sarebbe stato più logico e corretto tassare al 15% (invece che al 5%) il rientro dei capitali detenuti all’estero per evadere il fisco, ottenendo così una maggiore consistenza economica da destinare all’istruzione? Sicuramente c’è una risposta alla mia domanda, ma di difficile comprensione per noi semplici cittadini: genitori, studenti e chiunque abbia a che fare, per un motivo o per un altro, con la scuola.
Ecco che allora questa protesta dei docenti diventa un SOS rivolto ai genitori, per dare una scossa, per rimuovere questa imbarazzante situazione di stallo, portando all’attenzione del ministro Gelmini i problemi reali, perché rappresenti al Governo le motivate richieste della scuola.
E voi ragazzi, che sarete la nuova classe dirigente del domani, nonostante tutto non dovete perdere di vista il fatto che in questo momento siete chiamati a dare un ulteriore segnale di responsabilità, con un impegno fattivo e costante nello studio a favore del vostro futuro, anche se niente sarà più come prima …
Un genitore della 5°B Liceo Galilei – Siena
Alle domande di qualche genitore, il preside, con tono di rassegnazione, replicava: “Devo spendere 1.500 euro per far aggiustare la fotocopiatrice e i soldi messi a disposizione dal ministero per l’intero anno sono 8mila…”.
A questo punto siamo rimasti in silenzio, con una sensazione di impotenza rispetto alle conseguenze dei tagli imposti dal governo che hanno sottratto importanti risorse alle generazioni future, che patiranno sempre di più il depauperamento e la dequalificazione della scuola pubblica; posso dire in tutta sincerità che il clima respirato in quel momento era disarmante.
A questo proposito mi verrebbe spontaneo porgere una domanda ai ministri Gelmini e Tremonti: invece di tagliare sull’istruzione, non sarebbe stato più logico e corretto tassare al 15% (invece che al 5%) il rientro dei capitali detenuti all’estero per evadere il fisco, ottenendo così una maggiore consistenza economica da destinare all’istruzione? Sicuramente c’è una risposta alla mia domanda, ma di difficile comprensione per noi semplici cittadini: genitori, studenti e chiunque abbia a che fare, per un motivo o per un altro, con la scuola.
Ecco che allora questa protesta dei docenti diventa un SOS rivolto ai genitori, per dare una scossa, per rimuovere questa imbarazzante situazione di stallo, portando all’attenzione del ministro Gelmini i problemi reali, perché rappresenti al Governo le motivate richieste della scuola.
E voi ragazzi, che sarete la nuova classe dirigente del domani, nonostante tutto non dovete perdere di vista il fatto che in questo momento siete chiamati a dare un ulteriore segnale di responsabilità, con un impegno fattivo e costante nello studio a favore del vostro futuro, anche se niente sarà più come prima …
Un genitore della 5°B Liceo Galilei – Siena