PIANCASTAGNAIO. Oggi (18 dicembre) a Piancastagnaio nevica. Nevica sul campanile della chiesa, sulla piazza dell'Orologio, sulla fontana dei Giardini Pubblici, sulle vie silenti, nevica sul presepe di Franco Riva i cui personaggi fatti di carta pesta e gesso, hanno trovato grazie all'Amministrazione Comunale, il posto di sempre proprio come quando c'era lui a sistemarli nel piccolo giardino sotto la "Rocchetta".
Franco non c'è più, ma le sue originali e coloratissime statue, avvolte questo Natale da un velo di tristezza, sono lì, ciascuna con la dignità di chi è consapevole del ruolo che gli spetta: il pastore con l'agnello sulle spalle sosta pensoso sulla via, note liete escono dal piffero e dalla zampogna dei poveri chiamati dalla stella; tutti, uomini e animali si avviano alla capanna dove una deliziosa Madonna dallo sguardo umile e tristemente consapevole accoglie il mistero a cui è stata chiamata. Uno dietro l'altro i Re dell'Oriente recano doni, incedono alteri sovrastando le altre figure, chiusi nei loro preziosi mantelli vivacemente dipinti.
Il presepe di Franco ci ha sempre costretti a sostare, quasi a parlare con i personaggi che egli ha costruito con la dedizione gratuita e appassionata di chi ama le sue creature, se le guarda e le accarezza compiaciuto; quest'anno tuttavia questo presepe si è caricato di un'emozione nuova e il nostro sguardo si posa commossso su ogni figura come a leggere nel volto di ciascuna che esiste un filo invisibile e ininterrotto per cui l'artefice continua a vivere nelle sue creature.
Maria Luisa Picconi Gabbrielli