Stigmatizzate le decisioni del presidente Rossi in merito alle seconde case
SIENA. Caro direttore, abito a Siena ed ho pensato di scrivere per portare all’attenzione dei tanti amministratori senesi e toscani, nonchè dei prefetti, le decisioni del presidente Rossi in merito alle seconde case.
Sono proprietario di una casa nel comune di Castiglione della Pescaia e da circa due mesi è completamente abbandonata a se stessa.
Con il DCPM in vigore dal 4 maggio continua ad essermi impedito l’accesso, anche solo per dare aria o controllare che sia tutto a posto.
Il presidente Rossi aveva la possibilità di autorizzare l’accesso almeno giornaliero per i toscani, come hanno fatto altri presidenti di regione, ma ha preferito non farlo, motivandolo con il fatto che dal Nord è sceso il contagio e non valutando minimamente il rischio oggettivo di contagio all’interno della Regione Toscana.
Non solo, il presidente ha scritto a Conte chiedendo esplicitamente il divieto, quasi come se chi da Siena o da Firenze si reca al mare per arieggiare la propria abitazione, sia un untore. Rossi ha mostrato un atteggiamento immotivato di chiusura ed ostilità totale nei confronti di tanti contribuenti toscani, ai quali viene comunque richiesto di versare l’imu. Così facendo sta penalizzando tanti suoi concittadini, come me, continuando, noncurante, a calpestare un diritto costituzionale che è il riconoscimento della proprietà privata.
Tutto questo è a mio avviso in contrasto con quanto il presidente ha autorizzato in materia di orti, autorizzando gli spostamenti in comuni diversi per prendersene cura.
E non solo, ma da quanto alcune fonti mi riferiscono sul suo profilo Facebook (io non ho FB), sembra abbia scritto che “non è lo stato a dirci chi dobbiamo andare a trovare”, allargando la platea dei cosiddetti congiunti e sostenendo quindi la teoria di De Micheli sui cosiddetti “affetti stabili” e nulla ha fatto per impedire il rientro alle tante persone che potrebbero tornare presso la propria abitazione da aree più colpite del Nord Italia. Ciò che possiamo fare non deve essere scelto a comodo per coltivare il proprio orticello elettorale, o solo ascoltando ciò che ci suggerisce il cuore (vedi allentamento delle misure e visite a amici fidanzati etc. o rientro a casa di tante persone dal Nord), ma in modalità che limitino la diffusione del virus, che a me risulta si diffonda tramite contatto diretto.
Cosa dicono i tanti virologi (senesi e non senesi) a tal proposito? La diffusione del virus si alimenta di più andando a trovare i “congiunti estesi”, facendo rientrare persone dalle zone più colpite o recandosi in una seconda casa nell’ambito della stessa regione, con guanti, mascherina e dalla mattina alla sera?
Vorrei sensibilizzare i tanti senesi e toscani che hanno una seconda casa, al mare o in montagna o in campagna su questo argomento.
Auspico che qualche associazione di settore o partito politico se ne faccia carico, anche attraverso il vostro quotidiano, e raccolga firme o adesioni da parte di persone che la pensano come me per spostare la discussione nelle stanze della Giunta e del Consiglio regionale, affinché un provvedimento così iniquo e penalizzante per i proprietari di immobili sia rivisto ed esaminato sulla base di parametri che valutino il rischio in modo più oggettivo.
Lettera firmata