"Il contrasto alle discriminazioni si costruisce con ascolto e fatti concreti"
SIENA. Siamo felici che Autolinee Toscane in occasione dello scorso 17 maggio – Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia – sia uscita con un manifesto “at Pride” in cui si afferma: “siamo convinti che la diversità sia una ricchezza. Crediamo fermamente che ogni persona, indipendentemente dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere, debba essere trattata con rispetto e dignità” e in cui l’azienda di trasporti pubblici su gomma si assume un impegno preciso “vogliamo promuovere l’inclusività delle persone LGBTQIA+ ogni giorno, nella nostra azienda, nelle nostre vite e nelle nostre città”.
Al tempo stesso, però, esprimiamo delusione e rammarico perché questa iniziativa arriva dopo un anno in cui sono stati messi in atto diversi tentativi di interlocuzione con l’azienda che non hanno portato a nulla.
È ormai nota da anni nel mondo del trasporto pubblico la problematica nella quale incorrono le persone trans* e non binarie nella fase di controllo dei loro abbonamenti. Spesso le persone che non hanno i documenti allineati alla propria identità o al proprio aspetto esteriore non comprano abbonamenti per la paura di trovarsi in situazioni di forte mortificazione durante la fase dei controlli.
Sappiamo che il sistema utilizzato dall’azienda per gestire gli abbonamenti è basato sul codice fiscale che non è svincolabile dall’identità anagrafica e che per risolvere il problema alla radice sarebbe necessario cambiare l’intero sistema con costi elevati per l’azienda, per questo motivo abbiamo proposto una soluzione semplice, economica e già frutto di una mediazione al ribasso che consiste nel mettere in atto una comunicazione chiara sul tema con relativa tutela della privacy e la possibilità per tutte le persone di dichiarare in fase di registrazione online, il genere nel quale si identifica la persona.
Su questa nostra proposta non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Questi piccoli accorgimenti non avrebbero eliminato completamente il problema ma avrebbero messo in atto un processo di inclusione nell’ottica di garantire a chiunque il diritto al trasporto pubblico, senza dover rischiare di incorrere nell’ennesima situazione di stress e mortificazione al quale sono soggette ogni giorno le persone trans* e non binarie
Auspichiamo quindi che questo manifesto sia il primo passo di un percorso che riaprendo il confronto tra Autolinee Toscana e le Associazioni LGBTQIA+* toscane, porti ad una soluzione che tenga conto delle esigenze delle persone trans* e non binarie. Ci auguriamo inoltre che si possano avviare percorsi di formazione interni all’azienda affinchè anche tra chi lavora nell’azienda ci sia accoglienza nei confronti delle persone LGBTQIA*. Una collaborazione fattiva con le Associazioni LGBTQIA+* toscane, ad esempio, avrebbe permesso all’azienda di utilizzare la bandiera rainbow inclusiva piuttosto che quella datata 1978, sia nel manifesto che nel sito di Autolinee Toscana.
La lotta alle discriminazioni deve passare da atti concreti e non da operazioni di rainbow washing.
AGEDO Toscana, Anemone Lgbtqia+, Arcigay Arezzo “Chimera Arcobaleno”, Arcigay Livorno L.E.D Libertà e Diritti, Arcigay Siena “Movimento Pansessuale”, Arcigay Firenze “Altre Sponde”, Arcigay Prato-Pistoia “L’Asterisco”, Azione Gay e Lesbica (Firenze), Collettivo Asessuale Carrodibuoi, Coming Out LGBT Valdinievole e Zona del Cuoio, Associazione Consultorio Transgenere (Torre del Lago), Famiglie Arcobaleno (Toscana), IREOS Comunità Queer Autogestita (Firenze), LuccAut, Pinkriot Arcigay Pisa, Polis Aperta, Rete Genitori Rainbow, Rete Lenford Avvocatura per I diritti LGBTI. Ha sottoscritto la nota: Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Firenze.