SIENA.Quando un figlio muore, è difficile spiegare cosa si prova: la tua vita, la tua anima, ciò per cui vivevi va in frantumi, ti aggrappi ai ricordi, stringi le sue cose per sentirne ancora l’odore, sapendo che inevitabilmente iltempo lo cancellerà.
Ogni genitore si augura di vedere realizzati i propri figli, noi non possiamo che essere pienamente soddisfatti delle testimonianze lasciate da Laerte. Aveva molti interessi, oltre alla storia, la politica, la sociologia, l’insegnamento, la sua passione principale però era quella per il Palio, per Siena, la vita di contrada e le nostre tradizioni, tutto ciò che molti storici, tra i quali Laerte, definiscono “beni immateriali”.
A breve avrebbe consegnato la Tesi di Dottorato dal titolo provvisorio “L’educazione al Patrimonio Culturale Immateriale: il caso di Siena”.
Il 28 Febbraio Laerte sarebbe partito per l’Inghilterra per collaborare con la Oxford University riguardo allo studio del particolare fenomeno sociale e antropologico delle contrade di Siena.
Per quanto detto possiamo definire Laerte non solo figlio di Senia e Lorenzo, ma di tutta la città di Siena, delle sue strade sinuose e irte che lui tanto amava e le cui bellezze diffondeva nel mondo.
Laerte in greco significa “colui che unisce il popolo, colui che raduna la gente”, straziati dal dolore della perdita ci è sembrato che avesse voluto farci abbracciare da una città intera: uno spontaneo raduno di persone provenienti da paesi anche molto lontani, ha dato l’ultimo saluto al figlio di tutti, un ragazzo che aveva Siena nel cuore, che non cercava mai il conflitto, ma piuttosto il confronto con l’altro, argomentando le proprie convinzioni in modo così efficace che l’interlocutore, anche il più tenace, alla fine doveva desistere.
Laerte è riuscito davvero a unire i popoli, ogni dirigente delle 17 Contrade era presente all’ultimo saluto, una moltitudine di persone lo ha accompagnato, per l’ultima volta, ad ammirare la nostra splendida Piazzadel Campo. Il successivo gesto della Contrada della Chiocciola che ha onorato Laerte, al torneo di calcio con la fascia da capitano a lui dedicata ad imperitura memoria, ha dimostrato che chi davvero ama Siena conosce la differenza tra rivalità e rancore. Vogliamo ringraziare tutti di cuore: l’Università di Firenze e la Oxford University per le belle parole spese per il nostro/vostro Laerte, le autorità cittadine, la dirigenza delle Scotte, Siena FC, gli amici, i colleghi dottorandi di Laerte e tutti icontradaioli, soprattutto i ragazzi di Porta All’Arco che lui seguiva e amava tanto.
La grande partecipazione al nostro dolore ci ha fatto capire che Laerte, oltre a essere nostro figlio, è anche figlio di tutta la città di Siena, per questo ci stiamo impegnando affinché vengano portati a termine tutti i suoi progetti, sia in Contrada che nelle Università con cui collaborava. Laerte teneva tanto a far conoscere Siena nel mondo e a questo obiettivo aveva dedicato gran parte della sua breve esistenza.
A causa di problemi burocratici rimaniamo con il grande rammarico di non aver potuto donare gli organi, come da suo convinto desiderio in vita. Anche riguardo alla donazione Laerte lascia un messaggio di grande generosità che speriamo in molti vorranno seguire.
Grazie a ognuno di voi, per la vostra vicinanza e per l’affetto che vi legava a Laerte, sapere che era cosìapprezzato e ben voluto lenisce in parte il grande vuoto che ha lasciato in tutti noi.
Senia e Lorenzo