SIENA. Nei giorni scorsi ha tenuto banco un episodio di presunta discriminazione a danno di una persona non vedente e del suo cane guida. Il titolare del locale ci chiede spazio per raccontare la propria versione dei fatti.
“Spett.Le Giornale porto alla Vostra attenzione la mia replica in quanto titolare del Pub. Con riferimento alla notizia (di un episodio di discriminazione di una ragazza cieca e del suo cane – ndr), essendo stato individuato come il locale dove sarebbe accaduto l’episodio, con il danno all’immagine che ne è conseguito, si rende necessario precisare come si sono svolti i fatti.
Innanzitutto, senza temere smentita, la Sig.ra Di Nardo è mia cliente e ha frequentato il pub in più occasioni, sempre accompagnata dal cane guida. Forse potrei fermarmi giá qui. La sera in questione TUTTA la comitiva di cui faceva parte (come pure viene riportato tra le righe nell’articolo di un giornale), tra cui il cane guida, entrata nel locale si è accomodata ad un tavolo in modo autonomo senza interessarsi se fosse o meno disponibile, per cui è stata invitata ad accomodarsi nell’altra sala, ad un tavolo ritenuto da me più idoneo dal punto di vista lavorativo, di organizzazione delle sale e dei gruppi.
Mai è stato rifiutato l’ingresso o la permanenza nel locale del cane guida (che, peraltro, è anche lui nostro cliente per essere venuto tante altre volte al locale, sembre ben accetto e ben accolto!). Nessuno ha chiesto di uscire, di lasciare il locale o di lasciare fuori il cane (in questa come in tutte le precedenti occasioni in cui è stata nostra ospite). La sig.ra Di Nardo ha, tuttavia e incomprensibilmente, lasciato il locale (mentre tutti gli altri si stavano accomodando al tavolo assegnato).
Gli animali sono ammessi e benvenuti, chi conosce il locale lo sa (peraltro ciò è da sempre pubblicizzato). Questo è ciò che è accaduto e alla sig.ra Di Nardo, esattamente come ad ogni altro cliente, è stato semplicemente assegnato un tavolo diverso da quello che forse avrebbe preferito.
Davvero non si comprende come ciò possa essere frainteso fino al punto di raccontare tutta un’altra storia.
Anche fosse stato in buona fede frainteso, ciò che ne è derivato è la rappresentazione di un’immagine del locale non corrispondente in alcun modo al vero. E dietro c’è lavoro e sacrificio quotidiano, quindi la narrazione che è stata proposta dovrebbe essere, con onestá, corretta per come è avvenuta.
Dal canto nostro continueremo ad assegnare i tavoli e a dare ingresso ed accogliere tutti! (Sotto l’immagine pet friendly, che pubblicizza da sempre il locale).
Grazie della cortese disponibilità e possibilità di replica.
Skilè Music Pub“