Enzo Martinelli suggerisce una soluzione diversa, eliminando la primaria dell'Osservanza
SIENA. Il Comune di Siena ha appaltato i lavori per la demolizione delle vecchie cinque aule della scuola primaria ubicata nella Fortezza Medicea e la ricostruzione del nuovo plesso nel medesimo luogo. I lavori prenderanno il via a fine anno quando le aule della Pascoli, oggi occupate dagli alunni della scuola di Ravacciano in ristrutturazione, si libereranno per accogliere quelli frequentanti l’edificio da demolire e ricostruire. Se dunque alla scuola Pascoli risultano già ora utilizzabili una quindicina di aule in ottimo stato, perché costruirne altre 5 nuove a cento metri di distanza? Perché invece non investire risorse finanziarie per dotare di un edificio per la scuola dell’obbligo il quartiere di San Miniato e dismettere l’uso delle inidonee celle dei frati dell’Osservanza, all’uopo adattate, per scolarizzare i bambini della zona di Scacciapensieri? Il Comune ha un piano per la razionalizzazione delle rete scolastica in rapporto al forte calo dell’utenza dovuta alla crescente crisi demografica che va governata e non solo subita?
E’ utile riflettere sulle relazioni che i servizi scolastici hanno con le tematiche della mobilità cittadina, dei servizi pubblici di trasporto e mensa, del costo del personale e del conseguente peso che l’istruzione dei ragazzi ha sul bilancio di Palazzo Pubblico. Infatti secondo dati forniti dal Ministero dell’Istruzione in Italia la popolazione scolastica negli ultimi 10 anni si è ridotta di oltre 900.000 unità; negli ultimi due anni scolastici sono state chiuse 2600 scuole statali dell’infanzia e della primaria e ridotto di 2.545 unità il numero delle classi funzionanti; si prevede la soppressione di altri 1200 plessi nei prossimi 5 anni.
In provincia di Siena gli alunni che erano 34.909 nel 2019/2020, nell’anno scolastico appena terminato ammontavano a 33.421 unità. La tendenza alla diminuzione è ormai costante e fisiologica (circa 500 alunni in meno all’anno), per cui è sicura una riduzione di circa 250 classi nel giro di pochissimi anni.
Perché allora a Siena si costruiscono nuove classi della nello spopolato centro storico e si lascia senza aule per la scuola primaria tutta la periferia nord orientale della città dove risiedono famiglie giovani?
Per la secondaria di secondo grado si trasforma la ex caserma dei vigili del fuoco in 6 costosissime aule che, una volta ultimati i lavori, non avranno alunni per occuparle in quanto il calo demografico, che oggi si abbatte sulla scuola dell’obbligo, domani colpirà l’istruzione secondaria superiore.
Mi auguro che qualcuna delle 27 liste presenti alla recente consultazione elettorale, ponga attenzione alle citate cifre e metta in evidenza le accennate strutturali problematiche, avviando su questo argomento di grosso rilievo amministrativo un positivo e costruttivo dibattito.
Enzo Martinelli
(già consigliere comunale, già provveditore agli Studi di Siena, Bologna, Milano e direttore generale a Venezia dell’Ufficio Scolastico della Regione Veneto)