Il punto della responsabile del servizio
SIENA. Durante il 2014, sino al mese di Novembre, presso il servizio di media/conciliazione della Camera di Commercio di Siena sono stati instaurati complessivamente circa 150 procedimenti.
Se da una parte i numeri sono incoraggianti, c’è da dire che purtroppo ad oggi molti procedimenti non vanno a buon fine e si concludono in fase preliminare: ciò significa che le parti (o una sola di esse) ritengono sin dall’inizio che non vi siano i presupposti per raggiungere un accordo e di fatto rinunciano ad entrare nel merito della discussione. Si tratta di un atteggiamento di aprioristica rinuncia alla possibilità di un componimento bonario, il quale invece potrebbe tradursi in un enorme risparmio di tempo e di denaro. Nel settore commerciale, poi, la risoluzione in via bonaria di una controversia presenta il vantaggio di rendere possibile la prosecuzione di rapporti economici instaurati da tempo, rapporti destinati ad interrompersi qualora si scelga la strada “avversariale” del giudizio civile.
Se da una parte i numeri sono incoraggianti, c’è da dire che purtroppo ad oggi molti procedimenti non vanno a buon fine e si concludono in fase preliminare: ciò significa che le parti (o una sola di esse) ritengono sin dall’inizio che non vi siano i presupposti per raggiungere un accordo e di fatto rinunciano ad entrare nel merito della discussione. Si tratta di un atteggiamento di aprioristica rinuncia alla possibilità di un componimento bonario, il quale invece potrebbe tradursi in un enorme risparmio di tempo e di denaro. Nel settore commerciale, poi, la risoluzione in via bonaria di una controversia presenta il vantaggio di rendere possibile la prosecuzione di rapporti economici instaurati da tempo, rapporti destinati ad interrompersi qualora si scelga la strada “avversariale” del giudizio civile.
In caso di chiusura in fase preliminare, peraltro, né il mediatore né tantomeno l’organismo hanno il potere di “imporre” la prosecuzione del procedimento.
Molto può fare il giudice dinanzi al quale viene instaurato il giudizio in seguito al fallimento del tentativo di mediazione: da circa un anno si sta consolidando la “illuminata” tendenza giurisprudenziale a reinviare la controversia in mediazione qualora al tentativo effettuato preventivamente le parti non abbiano partecipato di persona (ma rappresentati dai rispettivi avvocati) e, appunto, nei casi di chiusura al preliminare: insomma, la conciliazione va tentata realmente, e dai diretti interessati!
Marcella Minucci – Responsabile del Servizio Conciliazione e Mediazione