Il presidente uscente, approfitta dell'ultima nota stampa per fare delle precisazioni
Nel momento in cui lascio la presidenza della Fondazione Monte dei Paschi di Siena sento il dovere di rendere pubbliche alcune mie considerazioni.
Parto dai ringraziamenti:
A tutti i componenti i vari organi succedutisi in questi anni che hanno visto momenti esaltanti e altri particolarmente difficili, ma sempre affrontati nell’interesse esclusivo della Fondazione e di tutta la comunità senese cui è indissolubilmente legata.
A tutte le istituzioni senesi per l’attenzione rivolta alla Fondazione e per la collaborazione prestata e sempre pienamente ricambiata.
A tutta la struttura della Fmps, a partire dal direttore generale Pieri e dal vice Di Cunto. Essa rappresenta la più bella e importante eredità che lasciamo. Per il suo valore, la sua competenza e affidabilità, il suo forte attaccamento alla “casa”, e infine (ma non ultimo) per il servizio che già espleta in favore di svariate realtà istituzionali e associative.
Detto questo, avendo ampiamente analizzato nei giorni scorsi i principali eventi verificatisi durante il mio mandato, mi siano consentite delle precisazioni su alcuni temi dibattuti recentemente.
Inizio dal nuovo statuto della Fondazione, che vede confermati gli storici legami con Siena e i suoi organi elettivi, ma ridotta la loro prevalenza sugli altri enti. Con il nuovo statuto la Fondazione si è adeguata alla non prevalenza degli enti territoriali prevista dalla Corte Costituzionale ed ha recepito alcune novità legislative e indicazioni dell’Acri .
Noto con soddisfazione che oggi da più parti si valutano positivamente le recenti modifiche statutarie, ma non dimentico che sono stato anche aspramente criticato, fortemente contrastato, con numerosi tentativi palesi e occulti di fermarle.
E non sempre vedo coerenza tra giudizi attuali e comportamenti pregressi.
Comunque meglio così. Sono soddisfatto perché ritengo di aver dato un forte contributo per arrivare al suo varo definitivo e voglio sottolineare come la passata Deputazione Generale abbia mostrato una bella prova di saggezza e lungimiranza approvandolo dopo aver promosso un’ampia consultazione pubblica. Cosa mai accaduta qui a Siena e nel resto dell’Italia.
Noto con piacere che anche le posizioni pregiudiziali contro l’eliminazione del tetto del 4% dallo statuto di Banca Mps si vanno modificando ed evolvendo. Persino alcuni di coloro che non ritenevano la deputazione amministratrice legittimata a decidere in merito, oggi giudicano quella scelta “pragmatica e sensata”.
E’ stato anche autorevolmente sostenuto che in futuro la Fondazione “dovrà investire in cultura e ricerca”. Niente di più giusto. E’ ciò che la Fondazione sta da sempre facendo in linea con quanto contenuto nei documenti programmatici. Da qui il nostro sostegno a Siena Biotech a Tls nel più ampio ambito del Distretto regionale per le Scienze della Vita e il sostegno all’Accademia Musicale Chigiana, vero gioiello di Siena e del suo territorio. A ciò si aggiunga, sempre nel settore cultura, il ruolo di Vernice Progetti Culturali e il supporto al comitato per Siena capitale europea della cultura nel 2019.
Non corrisponde invece al vero l’affermazione che i passati amministratori avrebbero solo speso i soldi, senza impegnarsi a trovarli.
Le disponibilità residue della Fondazione ci sono perché nel passato si è anche accantonato oltre ad erogare fondi, non a caso ma per finanziare iniziative utili alle esigenze del territorio e a promuovere lo sviluppo. Se avessimo acriticamente assecondato tutte le innumerevoli richieste che da più parti (magari oggi critiche) ci pervenivano non avremmo neppure questa sia pur limitata disponibilità di bilancio.
Si è parlato poi del documento finale di consuntivo definendolo “annacquato”. Faccio notare che il documento votato dalla Deputazione Generale è frutto di una sintesi tra il “compendio di mandato” illustrato da me e dal direttore generale e i singoli contributi forniti da tutti i deputati generali che – alla fine – hanno trovato una formulazione conclusiva condivisa da tutti tranne che da uno. Fare sintesi non vuol dire annacquare o mitigare, ma tenere conto delle varie opinioni espresse da tutti i protagonisti nel pieno rispetto dei fatti accaduti e delle motivazioni espresse che hanno determinato le scelte operate.
Infine affiora ogni tanto anche la richiesta di eventuali azioni di responsabilità.
Mi sento la coscienza tranquilla e ritengo di poter estendere questo mio sentire a tutti gli organi della FMps perché abbiamo sempre agito nel pieno rispetto delle leggi, dello statuto e dei regolamenti. Siamo sereni, anche se non soddisfatti dei risultati poi scaturiti, perché abbiamo compiuto scelte importanti nei confronti della nostra conferitaria in base a dati forniti dalla Banca rivelatisi poi fuorvianti ed errati: purtroppo non avevamo, e non potevamo avere, i mezzi normativi, né tecnici per verificare che fossero veritieri. Abbiamo inoltre preso le decisioni in piena sintonia con le linee di indirizzo degli enti nominanti e con quanto fortemente sostenuto da tutta la comunità senese. Adesso c’è chi perde la memoria e ricerca eventuali responsabilità solo a senso unico. E’ una posizione molto facile, ma pavida e ingiusta. Occorre infatti vedere il contesto storico, le motivazioni di qualsiasi scelta effettuata e il grado di condivisione.
Comunque nessuno intende fuggire, ma neppure accettare giudizi sommari.
Auguro infine buon lavoro alla nuova presidente, che ho avuto modo di apprezzare e stimare nei contatti avuti in passato, ai deputati, ai sindaci revisori e all’intera struttura.
A tutti un sentito grazie, davvero non formale.
Gabriello Mancini