"Questo Comitato da più di 8 mesi ha chiesto un incontro al sindaco per illustrare una proposta di favorevole soluzione della questione. Non abbiamo ricevuto risposta"
SIENA. Il sindaco De Mossi ha pubblicamente incolpato i Senesi di non aver dimostrato alcun interesse alla spoliazione del Monte dei Paschi. Non è vero. Questo Comitato da più di 8 mesi ha chiesto un incontro al sindaco per illustrare una proposta di favorevole soluzione della questione, ma, nonostante le insistenze, non abbiamo ricevuto alcuna risposta, neanche di diniego. In verità è lui che ha dimostrato totale disinteresse per la questione, tant’è vero che del Monte dei Paschi non c’è alcuna traccia nelle 26 pagine del suo programma elettorale. E SI TRATTA DEL PROBLEMA PIU’ GROSSO CHE SIENA DEBBA AFFRONTARE ALMENO DA 4 SECOLI A QUESTA PARTE! Figurarsi con quale attenzione affronta problemi meno grandi di questo!
Analoga ripetuta richiesta abbiamo fatto contemporaneamente al presidente della Regione, Giani, con identico insuccesso. Guarda caso neanche lui ha nelle 152 pagine del suo programma elettorale ha assolutamente ignorato e mai neanche citato la nostra Banca. E si tratta del problema più grosso e delicato dell’intera Regione per non dire oltre!
Poi i due, nonostante questa incredibile apatia e insensibilità nei confronti del problema più grosso della Regione, si sono recati a Roma dal capo del governo Draghi, come questuanti e senza alcun mandato, senza avere prima organizzato incontri, conferenze, convegni ecc. per ovviare all’incredibile loro fallanza programmatica. Chissà cosa sono andati a dire, senza mandato dei Cittadini, all’uomo più potente d’Italia (e anche oltre). Dell’esito di quello sporadico e unico intervento, praticamente, non abbiamo saputo più nulla.
Davvero ci domandiamo come i Senesi possano aver votato per simili soggetti.
Così, nell’impossibilità di trovare altre strade, abbiamo deciso di informare tutti i media della Toscana di cui abbiamo l’indirizzo, dell’esistenza del progetto da noi elaborato, non solo per recuperare il Monte, ma anche di ipotesi alternative se il Monte non riuscissimo a salvarlo.
Ovviamente questo progetto, che è vecchio più di un anno e il cui iter ha subito un arresto a causa della pandemia, l’avevamo già fatto circolare con i pochi strumenti di cui disponiamo, per cui ci perdonerà chi già in passato avesse avuto occasione di visionarlo (e ci perdonino anche quei destinatari che oggi se lo vedano recapitare a più di un loro indirizzo: non siamo in grado di fare una selezione).
Il Comitato per la difesa del Monte