Non c'è stata l'eliminazione dalla tariffa idrica della remunerazione del capitale investito
Il secondo quesito dei referendum del 12 e 13 giugno ha stabilito l’eliminazione dalla tariffa idrica della remunerazione del capitale investito, il 7% garantito per legge (attraverso l’abrogazione parziale del comma 1 dell’articolo 154 del decreto legislativo n.152/2006).
Oltre 26 milioni di cittadini Italiani, il 61% degli elettori in Toscana, il 63% nel Senese e il 58% nel Grossetano, si sono espressi indicando in maniera esplicita alla politica, la strada da intraprendere per tutelare gli interessi della collettività. I profitti devono stare fuori dall’acqua, l’acqua e i servizi pubblici locali devono stare fuori dal mercato.
A distanza di più di tre mesi, purtroppo, assistiamo al pericoloso tentativo di calpestare la volontà popolare. La manovra finanziaria del governo ripropone all’art.4 la sostanza delle norme abrogate dal primo quesito referendario del decreto Ronchi per reintrodurre attraverso altra forma la privatizzazione dei servizi pubblici locali, il ministro Sacconi auspica apertamente “un modo per mettere in discussione i referendum sull’acqua”, mentre a tutt’oggi il Gestore del servizio idrico “Acquedotto del Fiora SpA” continua ad applicare la tariffa ancora gravata della remunerazione del capitale.
Per questo i Comitato territoriali “Acqua Bene Comune” aderenti al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua hanno inviato alle autorità competenti, AATO6-OMBRONE e ai 56 Sindaci, una lettera per chiedere l’ applicazione immediata dell’esito referendario
(pubblicato nella G.U. n. 167 del 20/07/2011) e cioè l’eliminazione dalla tariffa della remunerazione del capitale investito, diffidando ad applicare con tempestività il mandato popolare referendario al fine di rispettare democraticamente la legalità e la costituzione italiana.
Invitiamo da subito cittadini, organizzazioni, associazioni a mobilitarsi affinché si dia seguito al cambiamento indicato dai eferendum
COMITATO ACQUA BENE COMUNE GROSSETO, AMIATA, VAL D’ORCIA
COMITATO SENESE 2 SI PER L’ACQUA BENE COMUNE
(Foto Corrado De Serio)
Oltre 26 milioni di cittadini Italiani, il 61% degli elettori in Toscana, il 63% nel Senese e il 58% nel Grossetano, si sono espressi indicando in maniera esplicita alla politica, la strada da intraprendere per tutelare gli interessi della collettività. I profitti devono stare fuori dall’acqua, l’acqua e i servizi pubblici locali devono stare fuori dal mercato.
A distanza di più di tre mesi, purtroppo, assistiamo al pericoloso tentativo di calpestare la volontà popolare. La manovra finanziaria del governo ripropone all’art.4 la sostanza delle norme abrogate dal primo quesito referendario del decreto Ronchi per reintrodurre attraverso altra forma la privatizzazione dei servizi pubblici locali, il ministro Sacconi auspica apertamente “un modo per mettere in discussione i referendum sull’acqua”, mentre a tutt’oggi il Gestore del servizio idrico “Acquedotto del Fiora SpA” continua ad applicare la tariffa ancora gravata della remunerazione del capitale.
Per questo i Comitato territoriali “Acqua Bene Comune” aderenti al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua hanno inviato alle autorità competenti, AATO6-OMBRONE e ai 56 Sindaci, una lettera per chiedere l’ applicazione immediata dell’esito referendario
(pubblicato nella G.U. n. 167 del 20/07/2011) e cioè l’eliminazione dalla tariffa della remunerazione del capitale investito, diffidando ad applicare con tempestività il mandato popolare referendario al fine di rispettare democraticamente la legalità e la costituzione italiana.
Invitiamo da subito cittadini, organizzazioni, associazioni a mobilitarsi affinché si dia seguito al cambiamento indicato dai eferendum
COMITATO ACQUA BENE COMUNE GROSSETO, AMIATA, VAL D’ORCIA
COMITATO SENESE 2 SI PER L’ACQUA BENE COMUNE
(Foto Corrado De Serio)