La risposta di Mauro Aurigi a chi gli contesta la critica all'esito del referendum
di Mauro Aurigi
SIENA. La mia reazione negativa, forse stizzita, ma comunque profondamente sentita, al risultato del referendum popolare sulla riduzione del numero dei parlamentari, non è piaciuta a tutti (anzi!). Ecco qui di seguito tre rimproveri che più mi hanno colpito perché provenienti da personaggi che una volta ritenevo militanti, come il sottoscritto, di una sinistra che non c’è più:
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- Possibile non riuscire ad accettare mai il voto degli elettori? Neppure con 70 a 30!
- I risultati del voto popolare vanno sempre accettati, non c’è discussione.
- Non solo non accettano ma rincarano la dose dando del fascista a tutti con tale flemma…
Questa la mia replica via Facebook a quei signori:
MA DOVE SIAMO?! MA CHE DITE!? MA VU’ PAZZIATE?! Forse che per decenni voi avete doverosamente e con allegria rispettato il voto popolare che consentiva alla DC e soci di governare il Paese? E lo stesso avete fatto quando il voto popolare ha mandato al governo Berlusconi? No, certamente! Ed allora io oggi non avrei diritto a esprimere un giudizio negativo (figurarsi se avessi fatto una pesante critica!) per il “70 a 30” del referendum, solo perché si tratta del sacrosanto responso del sacrosanto popolo? La politica è diventata un fatto religioso, dogmatico?
Gli Afro-americani negli USA sono più o meno il 10% della popolazione: dovrebbero loro (e anche io!) accettare il comportamento della maggioranza bianca trumpista nei loro confronti?
E gli Ebrei, in quanto trascurabile minoranza assoluta, dovrebbero smettere di lamentarsi per come sono stati trattati dal nazi-fascismo imperante a livello popolare?
E i nostri partigiani, dovremmo oggi smettere di celebrarli perché erano anch’essi una minoranza assoluta?
E che dire del fatto che se Mussolini nel 1939 avesse fatto un referendum popolare avrebbe avuto certamente più del 90% del consenso? Voi avreste doverosamente rispettato quel “voto popolare”?
E se la Meloni e Salvini riuscissero a conquistare il governo grazie al “voto popolare”, voi accettereste quel risultato senza riserbo, anzi magnificando la “popolarità” di quel voto del popolo!?
Senza contare che il 70 a 30 del SI’ è dovuto in gran parte, forse addirittura soprattutto, al fatto che si è trattato di un voto di pancia: l’italiano medio della strada odia (in parte a ragione, ovviamente) i parlamentari, come odia i partiti (mi pare che meno l’1% degli elettori sia iscritto ai partiti, ed è facile pensare che lo sia solo per motivi clientelari).
E comunque lo scivolamento dell’elettorato verso la destra reazionaria è un fenomeno ormai mondiale (e potrei spiegare che sta succedendo per motivi naturali, ma sarebbe un discorso lungo). Fatto sta che nient’altro può spiegare in Italia il fenomeno ascendente “Meloni e i suoi Fratelli”, alle cui iniziative partecipano ovviamente Casapound e Forza Nuova (non ve ne siete accorti?). Benedireste dunque con un entusiastico “sia fatta la volontà del popolo!” la eventuale vittoria elettorale della Meloni?
Voi antifascisti all’acqua di rose potete stare sull’Aventino quanto volete, ma io sarò sempre lì a ripetere caparbiamente, fino alla nausea che in Italia il fascismo non è nato con Mussolini né è morto con lui. Vengo da famiglia antifascista perseguitata e so bene come nacque e quanto costò quel fascismo (a me personalmente ancora nel 1957, ed avevo appena 18 anni!).
VOI VE LO SIETE DIMENTICATO?