Gli effetti di tale norma vengono definiti "devastanti". Peggio: "l
SIENA. In questi giorni i cittadini e le aziende della nostra provincia stanno ricevendo gli avvisi di pagamento per il conguaglio della Tares 2013. La Tares è stata applicata, in adempimento di norme di legge nazionali anche se le principali novità sono riservate ai cittadini ed alle aziende ricadenti su quei comuni che nel 2012 avevano la TARSU piuttosto che la TIA che invece aveva delle sostanziali similitudini con la TARES.
Il gettito complessivo dell’imposta deve coprire per legge il costo complessivo della raccolta, smaltimento e riscossione del servizio, che non può quindi essere finanziato neppure in parte con altre entrate dei Comuni. Come conseguenza diretta si è avuto un aumento riconducibile alla % precedentemente coperta dai comuni. Quello che cambia maggiormente è la distribuzione del carico fiscale fra le varie categorie di utenza interessate, domestiche e non. La legge impone la ripartizione del costo complessivo in relazione alla potenziale produzione rifiuti, diversamente da quanto avveniva per la vecchia imposta: per le utenze domestiche bisogna tener conto non soltanto dei metri quadri dell’abitazione, come avveniva in precedenza, ma anche del numero di componenti del nucleo familiare ed in conseguenza di ciò, a parità di altre condizioni, ci saranno riduzioni di costo per le famiglie poco numerose ed aumenti per quelle con tre o più componenti.
In aggiunta alla Tares il contribuente troverà in bolletta un importo pari a 0,30 € al metro quadro relativo ai cosiddetti “servizi indivisibili”; si tratta di una cifra che andrà direttamente allo Stato e quindi non al Comune finalizzata a coprire una parte dei “servizi indivisibili” come ad esempio la pubblica illuminazione. Le maggiori criticità emergono però nell’ambito delle attività commerciali: il principio di base è che il costo del servizio venga suddiviso fra le diverse categorie economiche sulla base di indici stabiliti per legge nazionale. Tali indici sono stati calcolati dal ministero, sulla base del principio comunitario per il quale “chi inquina paga”. L’effetto è che alcune categorie, e specificamente quelle dei pubblici esercizi (bar, ristoranti, alberghi, ortofrutta….) si trovano a pagare cifre anche multiple di quelle che pagavano sulla base delle vecchie tariffe Tarsu, mentre altre pagheranno meno di prima. Ciò è determinato dall’impianto tariffario stabilito per legge, e non dipende in alcun modo dalla volontà dei Comuni.
I sindaci di questa provincia concordano che gli effetti di tale norma siano devastanti, che tutta la vicenda normativa della Tares sia paradossale, che l’intera politica fiscale italiana degli ultimi anni sia stata una pagliacciata, per cui l’Italia è dileggiata dagli osservatori internazionali. Ma i Comuni sono, al pari delle categorie economiche, vittime e non carnefici di una politica fiscale raffazzonata, confusa, depauperante e deprimente.
Si ritiene gravissima poi la strumentalizzazione compiuta da taluni che attribuiscono alle varie amministrazioni locali la responsabilità politica di quanto avvenuto. Addirittura si è detto che in certi casi si sono privilegiate alcune categorie (banche, supermercati, uffici) a danno di altre. Per dovere di cronaca si precisa che sono state svolte diverse riunioni a livello provinciale alla presenza delle amministrazioni comunali e delle associazioni di categoria senza riuscire ad individuare delle alternative regolamentari in linea con la norma nazionale.
La responsabilità politica di queste tariffe e della confusa normativa che le ha attuate, e più in generale della situazione attuale dell’economia italiana che deprime gli operatori economici e le famiglie, è di quei governi che hanno gestito la politica fiscale, così come tutta la cosa pubblica, soltanto in modo irrazionale e lontano dalla realtà. Questo a noi non pare un paese normale. Ma non lo abbiamo voluto noi, così, e stiamo cercando, nel nostro piccolo, di cambiarlo. Siamo vicini ai commercianti, agli albergatori, ai baristi e faremo del nostro meglio per sollevare il problema a livello nazionale, ma non possiamo cambiare il passato, né agire contro la legge, né accettare polemiche sterili e accuse gratuite. Questo sia chiaro a chiunque voglia sedersi al tavolo con queste amministrazioni per affrontare insieme il problema. Per questo siamo disponibili a incontrare le associazioni di categoria per valutare insieme le modalità di tassazione 2014, una volta che si capirà quale sarà il quadro normativo di riferimento, con largo anticipo e massima partecipazione. Ci impegniamo e ci impegneremo per fare in modo che il gestore del servizio (progetto 6) raggiunga al più presto gli obiettivi di raccolta differenziata, e per distribuire i risparmi di costo che ne conseguiranno premiando i contribuenti più virtuosi, che daranno prova di conferire i rifiuti in modo civile e consapevole. Tutto questo, a condizione che lo spirito di collaborazione che anima le nostre intenzioni venga recepito in modo responsabile da chi, come noi, vorrebbe un paese normale.
Sindaco di San Quirico d’Orcia
Sindaco di Pienza
Sindaco di Trequanda
Sindaco di Sarteano
Sindaco di Castellina in Chianti
Sindaco di Poggibonsi
Sindaco di Colle val d’Elsa
Sindaco di Casole d’Elsa
Sindaco di San Gimignano
Sindaco di San Giovanni d’Asso
Sindaco di Castelnuovo Berardenga
Sindaco di Monticiano
Sindaco di Monteriggioni
Sindaco di Rapolano
Sindaco di Asciano
Sindaco di Radicofani
Sindaco di Chiusi
Sindaco di Chiusdino
Sindaco di Monteroni d’Arbia
Sindaco di Montalcino
Sindaco di Torrita
Sindaco di Sovicille
Sindaco di Cetona
Sindaco di Radda in Chianti
Sindaco di Radicondoli
Sindaco di Buonconvento
Sindaco di San Casciano dei Bagni