"Gli introiti sono già stati destinati al Ministero dell
CHIANTI. Era un pomeriggio di inizio luglio quando, insieme ai sindaci del Chianti fiorentino, partecipammo alla protesta contro il pedaggio sulla Siena – Firenze. Sulle nostre magliette c’era scritto “Quanti siete? Un fiorino”, prendendo a prestito l’ironia di Roberto Benigni e Massimo Troisi di “Non ci resta che piangere”. Eravamo arrabbiati e ci sentivamo presi in giro perché quell’euro da pagare rappresentava una tassa che avrebbe colpito tutti, indipendentemente dal fatto che, uscendo dal Casello di Certosa, si fosse o meno imboccato la sgangherata Autopalio. La sentenza del Tar del Lazio, sopraggiunta qualche settimana dopo e poi confermata dalla sospensione degli aumenti dei pedaggi su autostrade e raccordi autostradali da parte del Consiglio di Stato, ci aveva fatto tirare un sospiro di sollievo. Poi, a ottobre, quando la Camera ha dato il via libera al decreto sui Trasporti, riproponendo il pedaggio sulla Siena – Firenze a partire dal 1° maggio 2011, siamo tornati punto e a capo.
Da allora, cittadini, amministratori locali, rappresentanti delle associazioni di categoria e imprenditori hanno mostrato, con interventi pubblici e mobilitazioni, tutta la loro contrarietà alla prospettiva di pagare per usufruire di un’infrastruttura che prima di tutto va resa sicura e moderna. In prima linea, oltre alla Regione Toscana, ci sono i presidenti delle Province di Siena e Firenze, Simone Bezzini e Andrea Barducci, che hanno lanciato la mobilitazione del 12 febbraio per ribadire che i nostri territori non accetteranno di pagare il pedaggio fino a quando non saranno portati a termine gli interventi di cui la strada ha bisogno. Essere in tanti al Siena – Firenze Day sarà importante per più ragioni: una di queste è che farà vedere la compattezza di un territorio contro un’imposizione ingiusta e calata dall’alto, senza ascoltare le ragioni del territorio. Da mesi i nostri amministratori provinciali e regionali hanno sollecitato un tavolo di confronto con il Ministro dei trasporti per parlare dell’Autopalio, che ad oggi non ha trovato concretezza.
L’economia dei nostri territori, è cosa nota, ruota principalmente attorno al turismo, all’accoglienza, alla promozione e commercializzazione delle nostre eccellenze enogastronomiche. Ogni anno, ospiti da tutto il mondo raggiungono il Chianti, e ogni giorno, dalle aziende vitivinicole delle nostre colline, i rossi del Chianti partono per raggiungere il resto del mondo. La maggioranza dei nostri imprenditori già subisce a sufficienza la carenza cronica di infrastrutture, che si riversa sugli utili e la competitività delle loro imprese. Aggiungerci anche un pedaggio per un’arteria che non ha alcun requisito per definirsi autostrada significa penalizzare ancora di più la nostra economia, oltre a rappresentare un pessimo biglietto da visita per tutti gli ospiti che arrivano nel Chianti.
Ieri il presidente di Anas Piero Ciucci ha confermato che gli introiti derivanti dall’introduzione dei pedaggi non serviranno affatto per rimpinguare le casse vuote dell’Anas – e quindi per finanziare quantomeno il mantenimento ordinario e straordinario delle 24 arterie, tra cui l’Autopalio, che dal 1 maggio saranno messe a pagamento – ma sono già stati destinate al Ministero dell’economia. Alla luce di questa ennesima beffa, non capiamo davvero qual è il senso di tutto ciò, se non che si tratta di una gigantesca ingiustizia. Per tutte queste ragioni, sabato 12 febbraio, al Siena – Firenze day, il Chianti ci sarà, con i suoi cittadini, le sue imprese, i suoi amministratori.
Marcello Bonechi, sindaco del Comune di Castellina in Chianti – Roberto Bozzi, sindaco del Comune di Castelnuovo Berardenga – Michele Pescini, sindaco del Comune di Gaiole in Chianti – Alessandro Aterini, sindaco del Comune di Radda in Chianti