L'ex consigliere comunale del Prc commenta l'esito delle elezioni
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Riceviamo e pubblichiamo dall’ex consigliere comunale di Rifondazione Comunista, Francesco Andreini
SIENA. “Alle precedenti elezioni amministrative del 2006, il Partito della Rifondazione Comunista ottenne 1951 voti pari al 6,04%, i Verdi 577 voti, pari all’1,79% e il PdCI 377 voti, pari all’1,17%. In queste elezioni, dopo la scomposizione e ricomposizione dei vari partiti della sinistra, che hanno visto candidati divisi tra le diverse liste, la Federazione della Sinistra, che ha l’aspirazione di raccoglierne le varie anime (aveva candidati degli ex DS, Verdi, PdCI e PRC), ha ottenuto solo 663 voti, pari al 2,17%. Se si tiene conto del fatto che c’erano due liste (Movimento 5 stelle e Sinistra per Siena, non presenti alle elezioni del 2006) che hanno raccolto insieme più di 2000 voti, possiamo affermare che la strategia della Federazione della Sinistra a Siena non ha saputo interpretare il sentimento degli elettori, e soprattutto, che non è riuscita a raccogliere neppure i voti dei suoi ex elettori, che hanno preferito premiare SEL. Infatti la somma dei voti di PRC, PdCI e Verdi del 2006 ammontava a 2905 voti ai quali andrebbero aggiunti una quota (difficile da valutare) di voti che erano andati ai Democratici di Sinistra (DS) e che oggi hanno abbandonato il PD per seguire la scelta di Laura Vigni. Oggi abbiamo che Movimento 5 Stelle + Sinistra per Siena + SEL + FDS totalizzano 4180 voti che costituiscono più del 13%. La sinistra “diffusa” fuori dai DS aveva nel 2006 un consenso pari a circa il 9%, e oggi avrebbe circa il 13%, e sembrerebbe quindi cresciuta, ma non è questo il punto. Nel 2006 Non c’era nessuna lista “di sinistra” a sinistra del candidato Cenni, mentre oggi dei circa 4000 voti della sinistra diffusa ben più della metà sono per una collocazione a sinistra della coalizione Ceccuzzi. Mi domando quindi quale interpretazione danno i “dirigenti” cittadini della FDS di queste cifre. Di più: la cosiddetta Federazione ha speso la maggior parte della propria campagna nel tentativo di escludere dalla “coalizione Ceccuzzi” gli amici di “Per Siena”, che oggi hanno la loro rappresentante eletta in consiglio nella lista dei Riformisti (siamo contenti tra l’altro che la presenza femminile sia cresciuta, anche se di una sola unità, tra gli eletti). Io mi aspetterei una riflessione che non sia la solita: “gli elettori non ci hanno capito”… non sarà che anche questa volta sono i dirigenti che non hanno capito gli elettori?”
Francesco Andreini