Lettera di un cittadino sulla gestione delle presenze e sulle reali criticità del paese
SAN GIOVANNI D’ASSO. Spett.le redazione, sono un cittadino residente a San Giovanni d’Asso; in questi giorni sia su giornali locali che sui vari siti internet tra cui anche il vostro, sono apparsi articoli inerenti il presunto problema degli immigrati nella struttura turistica dell’Abbeveratoio.
In tali articoli spesso si legge della non idoneità della struttura all’accoglienza degli immigrati, dei problemi che qusti avrebbero portato ecc. ecc. e, nell’ultima assemblea pubblica fatta dal presunto comutato per la tutela delle attività e della pololazione di San giovanni d’Asso, si faceva, riferimento a presunti problemi di dissenteria, alimentazione o cose similari.
Mi spiace sottolineare che nella stessa assemblea molte persone in buona fede si sono fatte “ammaliare” da alcuni che con cattiva o non corretta informazione, stanno facendo passare tali “ospiti” come persone indesiderate e “pericolose” che disturberebbero l’economia del territorio. Il problema c’è ma non è quello degli immigrati di San Giovanni d’Asso; il problema è la gestione di tali situazioni in Italia, la risoluzione del problema sta però a monte ovvero nei luoghi di partenza e non n quelli di arrivo temporaneo.
Certamente il mettere in capo a privati la gestione dell’accoglienza facendolo diventare un business vero e proprio non è la scelta giusta; la scelta giusta sarebbe stata quella di continuare ad accogliere i profughi in piccolissimi gruppi o famiglie in locali messi in disponibilità dai comuni o da enti pubblici o religiosi come avveniva in passato. Ciò avrebbe consentito la corretta gestione degli stessi immigrati con progetti seri di vera integrazione o accoglienza.
E’ ovvio che una struttura che lavora poco, che deve comunque pagare le imposte statali, comunali e quanto altro, se ve de la possibilità di fare business, lo fa….. punto e basta; soprattutto se i proprietari non hanno interesse a sviluppare la potenzialità turistica della struttura puntando (forse) esclusivamente alla rendita immobiliare.
In queste situazioni non deve entrarci la speculazione politica, dove anche gli esponenti della Lega Nord locali, più o meno autorevoli, ogni volta ci si intrufolano come se non avessero mai governato o dovuto affrontare il problema (che non hanno risolto a prescindere dalle chiacchiere), in queste situazioni deve entrarci il buon senso, la buona gestione, il riuscire a coinvolgere gli immigrati in attività socialmente utili e, perché no, nella manutenzione di spazi pubblici come hanno fatto a Firenze e come fanno in altre realtà dal momento che l’Amministrazione Comunale, da questo punto di vista, latita molto!
Mi domando come mai gli extra-comunitari con il “portafoglio” sono ben accolti (vedi casali comperati e ristrutturati a suon di milioni) e quelli poveri non lo sono!
Ma non sono tutti extr- comunitari?
Forse in troppi si sono dimenticati quando, negli anni 50, gran parte della popolazione faceva la fame ed eravamo poveri anche noi e quanti nostri amici e parenti hanno fatto la valigia per trovare la fortuna in altri luoghi.
I problemi di un territorio come quello di San Giovanni d’Asso non sono gli immigrati che “scaccerebbero” i turisti (tra l’altro quest’anno ci sono stati molti più turisti che negli anni passati), ma sono la mancanza di servizi, la perdita di popolazione, di posti di lavoro, la mancanza di un sviluppo che consenta di aumentare la popolazione e non di perderla; tutte cose queste che fanno perdere la coesione sociale, la solidarietà e fanno crescere il concetto dell’Io e l’indifferenza della condizione altrui.
Inviterei tutti a smetterla di fare inutili polemiche e chiacchere, anche perché ormai i profughi ci sono e ci resteranno per qualche mese (di certo da noi non ci vogliono rimanere); rimbocchiamoci le maniche per fare qualcosa di utile tutti insieme per il paese e per il territorio.
Saluti
Lettera firmata