SIENA. Duccio Carletti ci ha lasciati, il regista delle nostre Operette, il nostro grande Regista, non è più con noi.
Duccio ha attraversato la vita goliardica senese a partire dal dopo guerra ad oggi, con quella sua faccia sbarazzina e intelligente, il suo ciuffo biondo, l’espressione dell’osservatore attento a tutte le cose che accadono nel mondo e nella nostra vita.
Ci ha insegnato per oltre quaranta anni a recitare, perché con lui, avrebbero “ recitato anche le sedie”, ci ha messi in scena, ci ha spiegato cose per noi ignote, ma fondamentali per salire in un palcoscenico e ha guidato con dose sapiente lo spirito dissacratore, la satira e l’ironia che è nel cuore di ogni goliardo.
Duccio non ci ha insegnato solo ad entrare in scena, ma soprattutto è stato maestro della nostra vita, nell’insegnarci l’amore per la conoscenza, per la dignità nostra e altrui, per la libertà, presa come valore individuale assoluto.
Ci ha insegnato ad odiare il compromesso, la piaggeria, la disonestà, tutte cose che in qualche modo avrebbero limitato la nostra esistenza piegandola al volere di altri.
E’ stato per tutte le generazioni delle Feriae Matricolarum il padre putativo e il consigliere, mai noioso, senza doppi scopi, attento e sincero nel dirci dove potevamo fare bene e dove sbagliavamo.
Insomma, Duccio è stato il grande Regista, il grande amico e il grande educatore goliardico dei nostri cuori all’amore della libertà e delle cose vere.
Noi non lo dimenticheremo!
Negli ultimi tempi il suo cuore e il suo fisico facevano i capricci e Duccio era costretto a starsene a casa a guardare i suoi films e a leggere i suoi libri.
Troppo poco per una persona che ha sempre vissuto in mezzo alla gente, con i giovani e per i giovani.
Per lui, in questo momento, forse vanno bene le parole di Polonio a Laerte che tante volte ci ha ripetuto nella vita, quando indugiavamo a prendere una decisione importante: “ Sei ancora qui Laerte? A bordo! A bordo!… il vento posa sulla schiena della tua vela e sei atteso”
Ciao Duccio “in nomine Bacci Tabacci Venerisque” alziamo i nostri calici e ti mandiamo un grande bacio.
I Goliardi Senesi
Duccio ha attraversato la vita goliardica senese a partire dal dopo guerra ad oggi, con quella sua faccia sbarazzina e intelligente, il suo ciuffo biondo, l’espressione dell’osservatore attento a tutte le cose che accadono nel mondo e nella nostra vita.
Ci ha insegnato per oltre quaranta anni a recitare, perché con lui, avrebbero “ recitato anche le sedie”, ci ha messi in scena, ci ha spiegato cose per noi ignote, ma fondamentali per salire in un palcoscenico e ha guidato con dose sapiente lo spirito dissacratore, la satira e l’ironia che è nel cuore di ogni goliardo.
Duccio non ci ha insegnato solo ad entrare in scena, ma soprattutto è stato maestro della nostra vita, nell’insegnarci l’amore per la conoscenza, per la dignità nostra e altrui, per la libertà, presa come valore individuale assoluto.
Ci ha insegnato ad odiare il compromesso, la piaggeria, la disonestà, tutte cose che in qualche modo avrebbero limitato la nostra esistenza piegandola al volere di altri.
E’ stato per tutte le generazioni delle Feriae Matricolarum il padre putativo e il consigliere, mai noioso, senza doppi scopi, attento e sincero nel dirci dove potevamo fare bene e dove sbagliavamo.
Insomma, Duccio è stato il grande Regista, il grande amico e il grande educatore goliardico dei nostri cuori all’amore della libertà e delle cose vere.
Noi non lo dimenticheremo!
Negli ultimi tempi il suo cuore e il suo fisico facevano i capricci e Duccio era costretto a starsene a casa a guardare i suoi films e a leggere i suoi libri.
Troppo poco per una persona che ha sempre vissuto in mezzo alla gente, con i giovani e per i giovani.
Per lui, in questo momento, forse vanno bene le parole di Polonio a Laerte che tante volte ci ha ripetuto nella vita, quando indugiavamo a prendere una decisione importante: “ Sei ancora qui Laerte? A bordo! A bordo!… il vento posa sulla schiena della tua vela e sei atteso”
Ciao Duccio “in nomine Bacci Tabacci Venerisque” alziamo i nostri calici e ti mandiamo un grande bacio.
I Goliardi Senesi