La storia fra città e banca, ormai lunga più di 500 anni, non è mai stata un impedimento
SIENA. “Egregio Presidente Profumo,
nel momento in cui tutti i senesi chiedono di lasciare la Direzione generale di MPS a Siena, io aggiungo che non si tratta solo di lasciare gli uffici a Rocca Salimbeni, ma soprattutto di riportare in città la Direzione vera, quella in cui si prendono le decisioni. Perché ho l’impressione che le decisioni sciagurate di questi anni siano state prese spesso a Roma, in Spagna, a Londra e non qui, anche se con la complicità della classe dirigente locale. Staccare il Monte dei Paschi da Siena non è così utile e vantaggioso come qualcuno sostiene perché così facendo diventerebbe una banca qualunque.
Perché questa storia fra città e banca, ormai lunga più di 500 anni, non è mai stata un impedimento né alla crescita, né al rapporto fiduciario con la clientela, che anzi apprezzava la disomogeneità con altre banche nazionali e l’attaccamento dei dipendenti ai colori sociali. Forse è stata proprio l’omologazione ai modelli di funzionamento del resto del sistema creditizio ha favorito l’introduzione al MPS della cultura della speculazione finanziaria e l’arrivo di azionisti privati interessati più ai propri affari che alla qualità dei servizi ed al rafforzamento patrimoniale dell’istituto.
La senesità non era solo la matrice territoriale, era ed è una cultura aziendale sana che è stata tradita, purtroppo nell’indifferenza di una comunità che si è fatta distrarre dal flusso di utili che veniva comunque assicurato, anche quando non era stato effettivamente prodotto.
Noi abbiamo intenzione di resistere con tutti i mezzi ai partiti romani che intendono approfittare di questa fase drammatica per snaturare definitivamente le radici territoriali di MPS. Noi non vi abbiamo osannato e neanche ipotizzato di riconoscervi poteri commissariali, ma vi rispettiamo ed è per questo che, con franchezza, ribadiamo che adesso dovete dimostrare tutta la vostra professionalità riportando in utile la banca, per difendere il lavoro ed il territorio, verso il quale vi chiediamo anche di rivolgere un’attenzione diversa dal passato, non più costruita sulle mance, ma su uno stimolo costante a migliorare la produttività del sistema economico locale, concordando le condizioni ed i requisiti necessari affinché il flusso di acquisto di beni e servizi da parte di MPS possa rivolgersi verso le imprese senesi con beneficio per entrambi.
Io sono un senese, socio fondatore di Siena Cambia, l’associazione politica guidata da Bruno Valentini, che è nata in contrasto ad un sistema di potere locale che è corresponsabile di aver consentito il saccheggio della banca e della Fondazione procurando un danno incalcolabile alla credibilità di MPS ed al suo significato economico per il territorio, da considerare non più in un’ottica solo senese ma toscana visto che questa è l’unica grande banca non controllata dal Nord o dall’estero. Non abbiamo alcun timore di confrontarci sui temi del riposizionamento della banca,della riduzione dei costi operativi, del rilancio commerciale, che però finora sono stati affrontati in maniera limitata e ragionieristica.
Riportate serenità in MPS, scendendo ancora più esplicitamente in campo a fianco di quelle migliaia di dipendenti che ogni giorno mettono la propria faccia per difendere il buon nome della banca e recuperando l’unità sindacale che è un passaggio indispensabile per rivitalizzare un’azienda di servizi dove la motivazione dei dipendenti è determinante nel rapporto con i clienti.
Occupatevi meno degli assetti proprietari, che riguardano gli azionisti e non voi che siete comunque dipendenti, e più di nuovi prodotti e di modalità innovative per dialogare e fare consulenza per famiglie ed imprese. Differenziatevi da quelle banche o società finanziarie che propongono prodotti complicati ai clienti, che sembrano pensati più per il guadagno di chi li offre che per l’utile di chi li acquista.
Con le perdite già registrate nei bilanci 2011 e 2012 e grazie al prestito dello Stato ed anche alla linea di credito garantita da BCE si sono create le condizioni per ripartire e per assicurare un futuro ancora indipendente a MPS, soprattutto se i partiti manterranno la promessa di mollare la presa sulle nomine, privilegiando competenza e rigore morale.
Roberto Guiggiani – comitato politico Siena Cambia
nel momento in cui tutti i senesi chiedono di lasciare la Direzione generale di MPS a Siena, io aggiungo che non si tratta solo di lasciare gli uffici a Rocca Salimbeni, ma soprattutto di riportare in città la Direzione vera, quella in cui si prendono le decisioni. Perché ho l’impressione che le decisioni sciagurate di questi anni siano state prese spesso a Roma, in Spagna, a Londra e non qui, anche se con la complicità della classe dirigente locale. Staccare il Monte dei Paschi da Siena non è così utile e vantaggioso come qualcuno sostiene perché così facendo diventerebbe una banca qualunque.
Perché questa storia fra città e banca, ormai lunga più di 500 anni, non è mai stata un impedimento né alla crescita, né al rapporto fiduciario con la clientela, che anzi apprezzava la disomogeneità con altre banche nazionali e l’attaccamento dei dipendenti ai colori sociali. Forse è stata proprio l’omologazione ai modelli di funzionamento del resto del sistema creditizio ha favorito l’introduzione al MPS della cultura della speculazione finanziaria e l’arrivo di azionisti privati interessati più ai propri affari che alla qualità dei servizi ed al rafforzamento patrimoniale dell’istituto.
La senesità non era solo la matrice territoriale, era ed è una cultura aziendale sana che è stata tradita, purtroppo nell’indifferenza di una comunità che si è fatta distrarre dal flusso di utili che veniva comunque assicurato, anche quando non era stato effettivamente prodotto.
Noi abbiamo intenzione di resistere con tutti i mezzi ai partiti romani che intendono approfittare di questa fase drammatica per snaturare definitivamente le radici territoriali di MPS. Noi non vi abbiamo osannato e neanche ipotizzato di riconoscervi poteri commissariali, ma vi rispettiamo ed è per questo che, con franchezza, ribadiamo che adesso dovete dimostrare tutta la vostra professionalità riportando in utile la banca, per difendere il lavoro ed il territorio, verso il quale vi chiediamo anche di rivolgere un’attenzione diversa dal passato, non più costruita sulle mance, ma su uno stimolo costante a migliorare la produttività del sistema economico locale, concordando le condizioni ed i requisiti necessari affinché il flusso di acquisto di beni e servizi da parte di MPS possa rivolgersi verso le imprese senesi con beneficio per entrambi.
Io sono un senese, socio fondatore di Siena Cambia, l’associazione politica guidata da Bruno Valentini, che è nata in contrasto ad un sistema di potere locale che è corresponsabile di aver consentito il saccheggio della banca e della Fondazione procurando un danno incalcolabile alla credibilità di MPS ed al suo significato economico per il territorio, da considerare non più in un’ottica solo senese ma toscana visto che questa è l’unica grande banca non controllata dal Nord o dall’estero. Non abbiamo alcun timore di confrontarci sui temi del riposizionamento della banca,della riduzione dei costi operativi, del rilancio commerciale, che però finora sono stati affrontati in maniera limitata e ragionieristica.
Riportate serenità in MPS, scendendo ancora più esplicitamente in campo a fianco di quelle migliaia di dipendenti che ogni giorno mettono la propria faccia per difendere il buon nome della banca e recuperando l’unità sindacale che è un passaggio indispensabile per rivitalizzare un’azienda di servizi dove la motivazione dei dipendenti è determinante nel rapporto con i clienti.
Occupatevi meno degli assetti proprietari, che riguardano gli azionisti e non voi che siete comunque dipendenti, e più di nuovi prodotti e di modalità innovative per dialogare e fare consulenza per famiglie ed imprese. Differenziatevi da quelle banche o società finanziarie che propongono prodotti complicati ai clienti, che sembrano pensati più per il guadagno di chi li offre che per l’utile di chi li acquista.
Con le perdite già registrate nei bilanci 2011 e 2012 e grazie al prestito dello Stato ed anche alla linea di credito garantita da BCE si sono create le condizioni per ripartire e per assicurare un futuro ancora indipendente a MPS, soprattutto se i partiti manterranno la promessa di mollare la presa sulle nomine, privilegiando competenza e rigore morale.
Roberto Guiggiani – comitato politico Siena Cambia