La famiglia di Arturo Pratelli esprime gratitudine a tutti
SIENA. In un momento di così profondo dolore, sentiamo il bisogno di scrivere queste righe per esprimere la nostra gratitudine per la vicinanza e l’enorme affetto ricevuti in questi giorni.
Un abbraccio fortissimo va a tutti i contradaioli dell’Aquila, la nostra Contrada-famiglia, che ci hanno aiutato a crescere Arturo e a farlo diventare quel ‘personaggio’ che era; dove sono nate le sue prime grandi amicizie e dove il suo cuore ha vibrato di passione dal primo all’ultimo giorno della sua breve vita.
Ci sentiamo anche di gridare “Forza Margherita” e “Forza Gianvito”, vi siamo vicini!
Come noi, anche Arturo aveva bisogno di vivere piccole ma frequenti emozioni: ed ecco che è nata la sua intensa passione per la Robur. Per questo un abbraccio va ad Anna, ai dirigenti, ai mister, ai giocatori di oggi e di ieri e ai tifosi che lo hanno visto in prima linea, dalla sconfitta di Parma, mentre muoveva i suoi primi passi, alla vittoria di Piacenza, con al collo la sua sciarpa dei Boys.
Arturo era il primo a essere convinto che,quando quelle gloriose maglie scendono in campo, è importante, quando possibile, sostenerle dai gradoni di uno stadio, piuttosto che simpatizzare davanti alla tv.
Abbracciamo anche tutto il Gs Berardenga, i suoi compagni di squadra, i compagni di scuola e i docenti del Liceo Scientifico Galilei e dell’Istituto Sarrocchi. Un grazie anche a tutte le persone che,come il babbo, operano nel mondo agricolo e all’intera Arma dei Carabinieri, che si è impegnata mirabilmente nella causa.
Un altro abbraccio va a Giuseppe e a tutta la comunità di Sovicille, alla Policras e agli amici di Arturo che, dopo avergli voluto così tanto bene, si sono uniti tutti assieme al nostro cordoglio.
Infine vogliamo abbracciare Luigi, gli assessori, i consiglieri e tutta l’amministrazione comunale di Siena che ci sono stati vicini; i senesi di Contrada e tutti quelli che si sono presi un pezzettino del nostro dolore e hanno sofferto e pianto insieme a noi. Ci sentiamo orgogliosi di poter vivere questa città, divisa per pochi giorni all’anno, ma pronta a unirsi come solo lei sa fare, quando le viene strappato via uno dei suoi figli.
La Famiglia di Arturo