Il segretario della Lega "Dichiarazioni antigiuridiche di Ceccuzzi"
SIENA. Quanto affermato durante la presentazione del drappellone di agosto dal Sindaco di Siena, Franco Ceccuzzi, merita un’attenta riflessione.
Ceccuzzi, infatti, afferma: “Siamo pronti a respingere con feroce e lucida determinazione tutte quelle ingerenze esterne che volessero violare l’intimità del Palio. Un fenomeno, che ha attraversato così tanti secoli, è stato capace di autoregolarsi e ogni intrusione ne metterebbe a rischio i suoi delicati meccanismi”. Questa affermazione contiene in sé molti controsensi. Premesso che la Lega ha preso in più di un’occasione le distanze dalle farneticazioni del Ministro Brambilla, vogliamo ricordare che il primo a mettere per iscritto una “violazione” offensiva e dissacrante del Palio è stato proprio l’allora Deputato Ceccuzzi che, al momento di redigere l’inconcludente (come si è rivelata) “Legge Salva Contrade”, ha posto il nostro Palio sullo stesso piano di qualsiasi Inter o Juve Club di tutt’Italia e delle più disparate feste paesane senza alcuna radice storica e culturale; in modo demagogico e populista, come sempre anteponendo i propri interessi a quelli della Comunità, con la solita metodologia utilitaristica e a fini politici.
Ci sta che ora il Sindaco, allora ancora forestiero venuto a Siena da quel di Montepulciano, abbia assimilato meglio la cultura senese, grazie anche al suo, tardivo e per me strumentale e poco etico, battesimo Contradaiolo. Certo è che prima di parlare dovrebbe ricordare, ai Senesi ma prima di tutto a se stesso, ciò che ha fatto in passato, screditando l’immagine di unicità e di serietà della nostra Festa.
Inoltre, voglio invitare il Sindaco a non continuare ad andare avanti con dichiarazioni antigiuridiche quali “a Siena siamo avanti a tutti e si fa come ci pare”, che qualcuno (poco astutamente) può avergli suggerito, ma che stonano, ad esempio, con il fatto che la nostra Città sia inserita in un contesto giuridico nazionale. Per “tappare la bocca alla Brambilla”, cosa che tutti vogliamo ottenere, non serve un Sindaco partigiano che faccia il classico “muro contro muro” solo per far piacere alla claque, ma un politico che sia capace di far comprendere l’importanza e l’unicità del Palio, migliorando la situazione e non invitando i suoi accoliti a nascondersi dietro quella patina di perbenismo che purtroppo avvolge Siena. Occorre saper valorizzare la risorsa per l’attrazione turistica preservando però soprattutto e quasi esclusivamente la festa e la Città, occorre che chi è alla guida della suddetta non si limiti a fare la mosca cocchiera sfruttando il lavoro dei contradaioli, questi meritori volontari di un terzo settore atipicamente incombente; altrimenti, Ceccuzzi farebbe meglio a tacere. Bene ha fatto, invece, nell’ultima intervista, a fare finalmente sua la proposta della Lega di Siena circa la disponibilità al confronto con tutti gli Enti, sia locali che nazionali, unica strada seria per affermare quei diritti storici e culturali naturalmente insiti nella nostra Festa; il contradaiolo, cosa che lui non è e non sarà mai, può avere risposte istintive, il Sindaco no.
Noi della Lega crediamo, piuttosto, che la nostra Festa sia arrivata a questo punto, quando la politica ha portato a rappresentare la Città e le sue contrade con quella pletora di personaggi “eccellenti” che tutti ben conosciamo. Dov’è finita la Siena di un tempo, con le sue particolarità, i suoi personaggi? Adesso siamo in mano solamente ad arrivisti con la tessera del Partito e pettoni esibizionisti: degni sostenitori di questa linea politica…
Francesco Giusti – Segretario provinciale Lega Nord Toscana
Ceccuzzi, infatti, afferma: “Siamo pronti a respingere con feroce e lucida determinazione tutte quelle ingerenze esterne che volessero violare l’intimità del Palio. Un fenomeno, che ha attraversato così tanti secoli, è stato capace di autoregolarsi e ogni intrusione ne metterebbe a rischio i suoi delicati meccanismi”. Questa affermazione contiene in sé molti controsensi. Premesso che la Lega ha preso in più di un’occasione le distanze dalle farneticazioni del Ministro Brambilla, vogliamo ricordare che il primo a mettere per iscritto una “violazione” offensiva e dissacrante del Palio è stato proprio l’allora Deputato Ceccuzzi che, al momento di redigere l’inconcludente (come si è rivelata) “Legge Salva Contrade”, ha posto il nostro Palio sullo stesso piano di qualsiasi Inter o Juve Club di tutt’Italia e delle più disparate feste paesane senza alcuna radice storica e culturale; in modo demagogico e populista, come sempre anteponendo i propri interessi a quelli della Comunità, con la solita metodologia utilitaristica e a fini politici.
Ci sta che ora il Sindaco, allora ancora forestiero venuto a Siena da quel di Montepulciano, abbia assimilato meglio la cultura senese, grazie anche al suo, tardivo e per me strumentale e poco etico, battesimo Contradaiolo. Certo è che prima di parlare dovrebbe ricordare, ai Senesi ma prima di tutto a se stesso, ciò che ha fatto in passato, screditando l’immagine di unicità e di serietà della nostra Festa.
Inoltre, voglio invitare il Sindaco a non continuare ad andare avanti con dichiarazioni antigiuridiche quali “a Siena siamo avanti a tutti e si fa come ci pare”, che qualcuno (poco astutamente) può avergli suggerito, ma che stonano, ad esempio, con il fatto che la nostra Città sia inserita in un contesto giuridico nazionale. Per “tappare la bocca alla Brambilla”, cosa che tutti vogliamo ottenere, non serve un Sindaco partigiano che faccia il classico “muro contro muro” solo per far piacere alla claque, ma un politico che sia capace di far comprendere l’importanza e l’unicità del Palio, migliorando la situazione e non invitando i suoi accoliti a nascondersi dietro quella patina di perbenismo che purtroppo avvolge Siena. Occorre saper valorizzare la risorsa per l’attrazione turistica preservando però soprattutto e quasi esclusivamente la festa e la Città, occorre che chi è alla guida della suddetta non si limiti a fare la mosca cocchiera sfruttando il lavoro dei contradaioli, questi meritori volontari di un terzo settore atipicamente incombente; altrimenti, Ceccuzzi farebbe meglio a tacere. Bene ha fatto, invece, nell’ultima intervista, a fare finalmente sua la proposta della Lega di Siena circa la disponibilità al confronto con tutti gli Enti, sia locali che nazionali, unica strada seria per affermare quei diritti storici e culturali naturalmente insiti nella nostra Festa; il contradaiolo, cosa che lui non è e non sarà mai, può avere risposte istintive, il Sindaco no.
Noi della Lega crediamo, piuttosto, che la nostra Festa sia arrivata a questo punto, quando la politica ha portato a rappresentare la Città e le sue contrade con quella pletora di personaggi “eccellenti” che tutti ben conosciamo. Dov’è finita la Siena di un tempo, con le sue particolarità, i suoi personaggi? Adesso siamo in mano solamente ad arrivisti con la tessera del Partito e pettoni esibizionisti: degni sostenitori di questa linea politica…
Francesco Giusti – Segretario provinciale Lega Nord Toscana