Alla città resteranno le briciole lasciate da Civita
SIENA. Non volevo intervenire su questa vicenda, ma l’intervista e le dichiarazioni del Rettore del Magistrato delle Contrade mi hanno spinto a scrivere due righe.
Premetto che intervengo come cittadino senese, nato e cresciuto sulle lastre e non come esponente politico. Questo lo dico prima che qualche simpaticone faccia le solite eccezioni.
Che ne dica il Rettore del Magistrato, Pacciani, continua il saccheggio del nostro patrimonio, con l’iniziativa dell’apertura a pagamento, per mano di Opera Laboratori, di musei e oratori dei nostri diciassette Rioni, addirittura inclusi, come titola la stampa locale, in “pacchetti turistici” gestiti da un ente terzo come “Civita”.
Che ne dica il Rettore Pacciani, siamo di fronte all’ennesima offesa alla nostra Siena: un’apertura clamorosa ad una società privata, come Civita – Opera Laboratori, che si troverà tra le mani un bene comune su cui fare dei guadagni, grazie ad una decisione presa senza sentire il parere dei Popoli, senza che al territorio e alla città restino che le briciole di quanto la società fiorentina ricaverà dall’iniziativa.
Le parole di Pacciani “forse sarebbe il caso di aprire gli occhi e ricordare che Monteaperti c’è stata un po’ di anni fa e fra l’altro, anche in quell’occasione, abbiamo vinto una battaglia ma perso una guerra” sono poco carine nei confronti di Siena e del suo glorioso passato.
Quando ci riprenderemo la Città, quando riporteremo la sovranità nelle mani del Popolo, andando oltre gli uomini e gli intrecci del Sistema, le sue emanazioni e gli amici del Groviglio, per salvare le peculiarità di un territorio svendute al primo offerente forestiero che passa?
Francesco Giusti
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