Gentile Redazione,
immagino che i Vostri bravi e competenti giornalisti già si siano ben informati sulle cause, le vicende, i fatti che hanno caratterizzato il suicidio di Giancarlo Rigacci, pensionato 82enne, impiccatosi presso l'Ospedale di Comunità in Campansi.
Mi piacerebbe però, e mi fareste grande favore, se oltre a parlare di questa triste ed attuale vicenda, dedicaste alcune brevi e semplici righe, per ricordare chi era stato, negli anni d'oro della CANZONE ITALIANA, mio nonno, ovvero Giancarlo Rigacci. Senese doc, contradaiolo del Nicchio, dopo essersi trasferito a Trieste, e diplomatosi al conservatorio locale in Contrabbasso, entrò a far pare, nel 1948, della famosa orchestra d'Archi diretta dal maestro Lelio Luttazzi (grandissimo jazzista!), per passare poi nel 1952 nella formazione di Guido Cergoli. Innumerevoli i gloriosi cantanti che ha accompagnato: da Teddy Reno a Katyna Ranieri, da Luciano Tajoli a Marisa Colomber, da Vittoria Mongardi a Milva, che debuttò proprio ai microfoni di Radio Trieste nel 1959. Partecipò, sempre con le orchestre suddette, a numerosi programmi radiofonici. Per un certo periodo si esibì anche con l'orchestra Radiosa di Fernando Paggi, a Lugano, dai microfoni di Radio Monteceneri. Militò anche nelle formazioni dei maestri Attilio e Gianni Safred e di Franco Russo. Quando poi l'epoca delle grandi orchestre giunse al termine, bandita dall'imperversare del rock'n'roll, si esibì nei night, nelle formazioni di Enzo Ceragioli (in Versilia), di Gastone Parigi, di Carletto Loffredo. Rimase fedele al suo contrabbasso fino al 1987, anno in cui andò in pensione.
Questa è la carriera di mio nonno. In un'Italia che guarda solo al futuro, e che ricorda a malapena i cantanti di quegli anni, gli orchestrali e direttori d'orchestra sono stati facilmente messi da parte, nel dimenticatoio. Ma aveva il loro piccolo grande ruolo, anch'essi!
Alessandro Rigacci