CHIUSDINO. Alcune settimane fa un senso di malessere generale a prendermi il corpo e la mente…era la notizia che alla camera dei deputati a firma di alcuni deputati PD è presente una proposta di legge – la numero 3420 – che se approvata renderà obbligatoria la fusione tra comuni laddove un ente non raggiungesse i 5000 abitanti. Il solito tentativo, assurdo e sbagliato, che, con la scusa di diminuire i costi della politica, renderebbe i piccoli comuni, soprattutto quelli montani e più lontani dalle città veri e propri avamposti nel deserto. Desertificati di tutto: dei servizi essenziali, delle scuole, degli uffici a disposizione e contatto con i cittadini, così come in parte sta già avvenendo con le continue chiusure degli uffici postali nei centri più piccoli, ma proprio per questo più bisognosi della loro presenza.
I comuni e le loro amministrazioni sono l’espressione del territorio e dei cittadini, sono espressione di democrazia, quella democrazia partecipativa che la nostra Costituzione ha saputo scrivere e rappresentare.
All’orizzonte però si profilano nuvole scure, minacciose e cattive.
La legge di stabilità e il mille proroghe 2016, così come si può rilevare dalle notizie Anci toscana, tra le novità incentiva le fusioni dei comuni aumentando i trasferimenti erariali e sbloccando il turn over al 100% relativo alla spesa per il personale cessato dal servizio nell’anno precedente. Lo stesso non avviene per gli altri comuni già pesantemente provati da anni di blocco delle assunzioni e da sempre più ridotti trasferimenti dello stato centrale tanto che far quadrare i bilanci risulta impresa non facile.
L’UNCEM toscana, l’associazione dei comuni montani e delle unioni montane, dice che la fusione dei comuni non può avvenire per “obbligo di legge” ma il progetto deve partire dal basso dove i cittadini dei territori interessati votano e liberamente scelgono, approvano o non approvano.
Nelle aree montane e più periferiche se si toglie il comune si toglie tutto e questo non è giusto, anzi si dovrebbe sempre più a livello di governi nazionali e di governi regionali difendere le specificità e le difficoltà di certi territori impedendone il totale declino con politiche di incentivo fiscale e di sostegno reale al mantenimento di servizi essenziali.
Il consiglio comunale di Chiusdino alla fine di gennaio ha votato un ordine del giorno che dice di no alla fusione obbligatoria per legge, passo importante che anche io condivido…..ma il nostro Comune fa comunque parte di una Unione dei Comuni, quale è l’opinione degli altri Enti? Se l’unione, a maggioranza dovesse esprimersi con un voto in favore della fusione cosa accadrebbe? Potrà bastare solo dire di no ad una proposta che non semplificherà nulla ma che sicuramente desertificherà ancora di più i destini dei nostri piccoli territori?
Negli anni, le decisioni imposte dall’alto hanno creato tutta una serie di politiche che avrebbero dovuto portare vantaggi ai cittadini e che poi si sono rivelati dei veri e propri “cappi al collo”, pensiamo solo alla gestione della raccolta rifiuti e dei servizi idrici, servizi non più gestiti direttamente dalle amministrazioni locali che hanno subito dei veri e propri salassi in termini di aumenti di costi e di tariffe per i cittadini.
Oggi viviamo in un mondo “capoverso” dove tutto quello che sembra il nuovo è il bello e tutto quello che sembra il passato solo conservatorismo e impedimento allo sviluppo.
Dimenticando però che quel “conservatorismo” ha sempre aumentato i diritti in favore di chi non aveva voce.
Decidere la fusione di comuni non dovrà mai essere un obbligo legislativo, ma una libera scelta che i cittadini di un territorio con il loro voto e consenso potranno valutare autonomamente.
Se questo non fosse, dovremo prepararci presto, a difendere le nostre autonomie locali, le nostre scelte, le nostre politiche in termini di tariffe dei servizi a domanda e le nostre ricchezze culturali e territoriali.
Potremo farlo ripartendo da una politica nuova, non quella degli “apparati” ma quella dalla parte del cittadino, dai suoi bisogni e dalla sue giuste aspettative.
Rossano Bianchi